PERFECT BLUE SKY: Emerald
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03/08/2015Perfect Blue Sky è il frutto del progetto partorito dalla mente della cantante australiana Jane Kitto e del chitarrista svedese Pna Andersson. Per fare in modo che queste idee musicali avessero un concreto sviluppo, i due si sono serviti della collaborazione del tastierista Danny Oakhill, e soprattutto di Peter Albin al basso e David Getz alla batteria, membri storici di una band che risponde al nome di Big Brother and the Holding Company, la band storica che ha accompagnato la breve, ma intensissima carriera della “Rosa del Rock” Mrs. Janis Joplin. E il risultato di questo connubio non poteva che essere un vero e proprio tuffo nelle sonorità del passato; un blues rock leggero e molto orecchiabile che ci riporta negli anni ’60-70, ma che risuona al contempo anche molto moderno. Le voci e le parti musicali guidate dai mastermind di questo progetto, Jane Kitto e Pna Andersson, risultano essere davvero algide e pregne di sano ottimismo, riuscendo a far scoprire una volta di più quanto un potente mezzo come la musica possa riconciliarti con la vita, quanto questa sia bella con tutto ciò che la circonda, e che se presa con lo spirito giusto può risultare davvero splendida. Il tutto è supportato da un ottimo mixing dei brani, che permette all’intero album di avere una certa continuità ed a farsi apprezzare in maniera complessiva, mantenendosi quasi sempre su basse frequenze e senza mai esagerare. Giusto per segnalare qualche pezzo, la prima traccia "Phoenix Starlight" richiama molto il David Bowie d’annata (il primissimo ricordo è "Space Oddity"), che si mescola a gruppi quali Creedence Clearwater Revival e Shocking Blue. Mentre "Rock & A Tide" è il classico pezzo che tende l’ascoltatore a ballare a ritmo con il suo blues d’altri tempi, e che si accosta molto a pezzi simili a “Brown Sugar” dei Rolling Stones. Un pezzo che suonato dal vivo si avvolge della sua ideale atmosfera, così come “Aquaria” e “Solomon”, caratterizzati molto da sensazioni psichedeliche miste a cambi di ritmo coinvolgenti. Interessante la conclusione di “Solomon”: la registrazione di un paesaggio in riva al mare con l’accompagnamento suggestivo creato dal verso dei gabbiani. “Emerald” si rivela essere un album ideale da ascoltare ed affrontare durante particolari viaggi in auto o in treno, alla scoperta di panorami naturali suggestivi ed incontaminati; come anche a casa in momenti di tranquillità e di relativa solitudine. Se volete ritagliarvi un piccolo spazio nel quale staccare un attimo la spina e prendere una pausa tra gli impegni della vita, quest’album può essere un ottimo accompagnamento nei momenti di calma, ed al contempo la spinta giusta per ripartire.
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