ORPLID : Deus Vult
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10/06/2021Quando si parla di neofolk visualizziamo idealmente un sound dalle tematiche vetuste e magari dai suoni però più modernamente attuali. La realtà però non è sempre questa, perché le riflessioni di Orplid non hanno età o perlomeno partono dalla società di oggi. I problemi, i sentimenti, non hanno connotazione temporale e, con o senza neo appioppato a questo o quel progetto, restano i contenuti di questo duo di musicisti teutonici. Sound avvolgente, romantico a tratti e malinconico poi in altri. 'Deus Vult' viaggia tra l’elettronica e l’ambient, portandoci tra petrosi ricordi, il cui peso ci angoscia, per poi sublimare in uno stato di cosciente contemplazione di uno stato ora osservato da lontano. Siamo in una bolla da cui osserviamo turbamenti e lotte, ovattati da uno scudo che ci rende apparentemente imperturbabili. L’aspetto testuale è in questo caso certamente fondamentale, o quantomeno ribaltando il ragionamento, non è il sofisma strumentale l’obbiettivo di Orplid. Ci lasciamo cullare allora da un full-lenght enigmatico, composto nelle movenze, ma non per questo meno sentito dagli artisti. Se andate cercando avanguardismi o novità passate la mano, certamente non è il sensazionalismo o la particolarità musicale a spiccare in 'Deus Vult'.
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