ODIO SU TELA: Il Quarto Giorno
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02/01/2011A metà strada tra i System Of A Down e i nostrani Subsonica, con qualche concessione per ritmiche più estreme, ecco l'esordio, dopo un e.p., dei cremonesi Odio Su Tela. L'album, diciamolo subito, ha dalla sua un'ottima produzione (curata dalla stessa band), un artwork molto professionale e alcune tracce che centrano il bersaglio ("Hai Paura Di Me", arricchita da alcuni excerpt del seminale 'Scarface' davvero inseriti al punto giusto, "Seven" che miscela la consueta durezza delle ritmiche con buone armonizzazioni vocali). Di contro la presenza di alcune tracce in inglese che stridono con la maggioranza in italiano, e ci fanno pensare ad una band ancora un pò indecisa sul da farsi (la concessione alla tipica canzone sanremese da band emergente, con testo sociale provocatorio alla Povia, di "La Dolce Morte" è il punto più basso del lavoro) sopratutto nel definirsi cross-over. L'album si dipana piuttosto coerentemente in quanto a sonorità nu-metal, liriche rappate a due voci accoppiate a campionamenti elettronici e aperture melodiche: non si nota tutto questo "incrociarsi" di generi come avviene per bands come Faith No More. Tuttavia l'album, nonostante qualche ingenuità (il testo di "Altri Eroi" è da manualetto delle giovani marmotte anarchiche) e ripetività, sa farsi apprezzare anche se probabilmente ci si aspettava di più da una band che come biglietto da visita ha avuto la simpatica trovata di mixare la "Fata Morgana" di litfibiana memoria con "Breathe" dei Prodigy.
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