NYSS: Dépayser
data
18/05/2020Secondo capitolo discografico per i francesi Nyss. Il progetto ci regala una quarantina di minuti di black metal, il cui taglio sperimentale è innegabile. La presenza di un violoncello, la poliedrica prova della voce e le strutture mai banali, coinvolgono l'ascoltatore a 360°. Citiamo l'ambient, il noise e le dissonanze di un avanguardismo che non precipita nel tecnicismo fine a se stesso. Le armonie si sposano perfettamente con cadenze che rammentano il concetto di doom, intricate trame che sfociano anche nel death metal più epico e raffinato. Tensione vibrante nell'aria ci inebria, sollevandoci e lasciandoci fluttuare in un fotogramma che rappresenta un particolare stato emotivo. Ne contempliamo le sfaccettature, cerchiamo di comprenderne la natura, sfuggendo ad un peso che ci opprime. Lentamente, sinuosa anima si stacca da monolite, disperdendosi in un cielo terso. Ambientazioni orientaleggianti poi artigliano la nostra attenzione con violenza improvvisa, cambi di direzione che lacerano, grinfia che si conficca nel collo abbandonandoci esangui. C'è molto dell'avanguardismo di Deathspell Omega e Ved Buens Ende, anche se il contesto dei nostri ha certamente dei connotati più doom e noise nelle metriche. Dépayser è poeta che sbraita silenziosamente la propria rabbia, interiormente la alimenta per poi liberarla in un getto di neri lapilli, inondando chi ne apprezzerà le virtù. Cosa manca all'album per essere pietra miliare? Pensiamo quell'elemento che distingua i Nyss e che ad oggi resta solo abbozzato tra le righe di un romanzo che già accarezza i palati più raffinati. Noi vogliamo scommettere sui Nyss, che ci risulta abbiano nel 2020 già partorito una nuova creatura discografica. Vi consigliamo di sviscerare questa realtà, il cui valore è certamente assoluto.
Commenti