NEGURA BUNGET: Zau

I Negura Bunget si sono sciolti da tempo in seguito al decesso del batterista e leader Gabriel "Negru" Mafa. Questo è dunque il loro canto del cigno postumo e la terza parte di una trilogia che i restanti membri della band hanno avuto modo di completare, dato che era già in lavorazione con Negru ancora in vita. I tre lavori, che vanno intesi come una sorta di tributo alla loro terra d'origine, seguono coordinate stilistiche non del tutto dissimili da quelle dei lavori precedenti dei rumeni, tuttavia con un importante spostamento dell'equilibrio a favore degli elementi ambient e folcloristici a discapito di quelli più prettamente metal estremi. E' opinione di molti che i lavori che farebbero passare alla storia i Negura Bunget appartengano ad un passato più remoto, in particolare forse precedente alla dipartita degli altri due membri della formazione classica, ovvero Edmond "Hypogrammos" Karban e Cristian "Sol Faur" Popescu, andati a formare i non del tutto dissimili Dordeduh, e chi scrive è senz'altro di questo avviso. Questo non vuol dire però che ci troviamo oggi di fronte ad un lavoro senza qualità. Fin dalla lunghissima "Brad" veniamo sottoposti ad un alternanza di parti Folk Ambient, eteree e sognanti, e partiture metal estreme, lente, maestose, a tratti ipnotiche, che fanno da eccellente contrappunto e completamento alla parti ambient. Certo, qualche spigolosità in più avrebbe giovato, ma questa è comunque una più che degna chiusura per questa band e, viste le premesse data la scomparsa di Negru, si deve necessariamente apprezzare il fatto che questo lavoro abbia visto la luce.