LITTLE ALBERT: Swamp King
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07/03/2020Dietro il monicker Little Albert si cela semplicemente, facendo una normale e banale traduzione dall’inglese, Alberto Piccolo, noto nella scena underground italiana per essere il chitarrista della doom metal band veneta Messa, band in costante ascesa ed apprezzamento anche fuori dai confini italiani. Piccolo, con questo progetto in cui ha coinvolto il bassista Christian Guidolin e il batterista Mattia Zambon (già membro dei The Sade), ha voluto dare volto e forma alla sua passione per il blues, e per il delta-blues in particolare, sua fonte essenziale a cui attingere per le sue creazioni musicali. Il collegamento con i Messa, però, rimane vivo. Nei lavori di stesura di questo debutto da solista intitolato ‘Swamp King’, oltre ad essere pubblicato per Aural Music (stessa label della band principale), ci sono anche le collaborazioni di Marco (basso e chitarra nei Messa) che si è occupato degli aspetti grafici e fotografici, e della cantante Sara, che ha steso tutti i testi ed ha impostato l’artwork. Un lavoro, quindi, quello di Piccolo che è stato ampiamente sostenuto e supportato dalla band principale. Parlando dei brani, non si può che rimanere soddisfatti già dai primi ascolti. La title track iniziale risulta essere un mix tra jazz e blues, dove nel primo genere i ritmi si presentano giustamente molto rarefatti e dove la voce di Alberto Piccolo risulta molto convincente; mentre nel secondo si notano le qualità di Alberto alla chitarra, che vengono sempre esaltate. Con “Bridge of Sighs” entra in campo in maniera prepotente la vena psichedelica di Alberto, che sfodera un vasto campo di effetti e wah-wah che permeano e avvolgono tutto il brano. A ciò si aggiunge la giusta dose di ritmica da parte della batteria di Mattia Zambon. Un brano da ascoltare più e più volte per poterne scoprire ogni volta di più la sua bellezza. In “Mean Old Woman” il blues che catalizza il cuore fondante dell’album incontra versanti acidi del rock. Svolte spaziali con la strumentale “Blues Asteroid”, con il duo Piccolo-Zambon a dettare i ritmi del loro breve, ma intenso, viaggio intergalattico. E che fa da preludio al trip spettacolare di “Mary Claire”, dove si intrecciano insieme blues, psych, stoner, in un ensemble sorprendente che fa di questo brano, assieme a “Bridge Of Sighs”, il migliore del lotto. Chiude questo piccolo gioiellino blues “Outside Woman Blues”, a simboleggiare la figura femminile come una sorta di entità da venerare e da sedurre, mediante sonorità che trasudano passione e desiderio. Nella versione in vinile sarà inclusa anche una bonus track, "Hard Time Killing Floor Blues", che purtroppo nel promo digitale non risulta presente. Per gli amanti del blues vecchio stampo e della psichedelia più intima, questo è un disco da tenere in forte attenzione, e che può prendere possesso dei lettori di dischi per molto tempo.
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