KINGDOM COME: Rendered Waters
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10/04/2011Vuoi una pessima produzione, vuoi un cambio significativo di line-up, oppure rivedere in toto lo stile e le intenzioni, altrimenti che senso ha mettersi a rifare brani di un passato neanche tanto lontano dove gli originali erano ottimamente prodotti ed interpretati? La risposta è nessuno. Oltre ad una discreta presenza di brani nuovi, la parte "rifatta" coglie a piene mani dai primi tre album della band del canuto singer tedesco. Tra l'altro fattore curioso è l'assenza dei cavalli di battaglia che resero celebre la band, "Get In On", "What Love Can Be", oppure la fantastica "Do You Like", sarà per pubblica decenza, oppure perché forse più complessi da riproporre? Verrebbe tanta voglia di chiederglielo. Certo che il nostro Lenny non si è distaccato molto dagli originali, sia come arrangiamenti, sia come interpretazione vocale, in più se ci mettiamo che alla consolle non ci sono più Bob Rock o Keith Olsen, la frittatona è fatta. Accogliamo con piacere "Break Down The Walls" dei compianti Stone Fury, prima band di Lenny che alla fine risulterà il brano migliore perché i pezzi dei Kingdom se in origine erano una marcata copia dei Zeppelin, oggi quasi perdono a tratti questo alone risultando anonimi; aggiungiamo che i brani sono abbassati di tonalità, quindi si incominciano a temere i primi segni di 'cedimento d'età di Wolf. Ad oggi non si è ancora sentito un disco con brani rifatti dove il risultato abbia superato l'originale, anzi, spesso sono sembrate bieche operazioni commerciali che hanno avvalorato solamente la pochezza di idee delle band o degli artisti. Ed i Kingdom Come non ne sono esenti, purtroppo.
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