HUMAN FORTRESS: Thieves Of The Night
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22/03/2016L'uscita di 'Raided Land' un paio di anni fa è stato il punto di ripartenza della band di Hannover dopo l'esperimento modern metal miseramente fallito in 'Human Empire'. Il nuovo vocalist Gus Monsanto (un altro cantante rispetto alle scialbe performance con i Revolution Renaissance di Tollki) è stato l'elemento su cui si è puntato per dare il via al nuovo corso che sembra procedere a gonfie vele anche con questa nuova release, sempre all'insegna di un metal dalle forti suggestioni epiche, con un equilibrio di base tra potenza e melodia ed un tocco di orchestralità presente nei brani più compassati e d'atmosfera. La semplicità e la capacità di creare riff attraenti dall'ottimo gusto sono le armi a disposizione del duo Todd Wolf/Volker Trost, chitarristi estremamente concreti, e grazie anche ai pregevoli tappeti delle keys di Dirk Liehm riescono quasi sempre a cogliere il bersaglio con momenti come "Last Prayer To The Lord" (un po' alla Kamelot prima maniera), e la title-track davvero esaltanti: micidiale il refrain di quest'ultima che sembra tratto dai migliori episodi dei Virgin Steele, replicata alla grande dalle arrembanti "Just a Graze" e "Vicious Circle". Si apprezzano molto volentieri anche la trascinante opener "Amberstow" e "Gift Of Prophecy", non saranno certo brani memorabili, ma riescono a trasmettere quella bella carica melodica sulla falsariga di band quali Stratovarius con qualche frivolezza che ricorda i Freedom Call. Gli Human Fortress non saranno dei fenomeni, ma un plauso se lo meritano; hanno saputo ritrovare la strada maestra, con volontà e rinnovato entusiasmo sono nuovamente in grado di proporre canzoni che hanno un'anima. A questo punto 'Human Empire' può essere archiviato come un isolato incidente di percorso.
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