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GOTTHARD: Silver

data

24/03/2017
75


Genere: Hard Rock
Etichetta: PIAS/G. Records
Distro:
Anno: 2017

Tra le (attesissime) uscite del 2017 troviamo anche il ritorno dei Gotthard. A tre anni di distanza da 'Bang!' la band elvetica celebra i 25 anni di carriera con un nuovo album intitolato emblematicamente 'Silver'. Tredici tracce per un lavoro che risulta solo a tratti un po' zoppicante. Chi ama da sempre le loro splendide ballad potrebbe non gradire il tentativo del gruppo di orientarsi verso sonoritá piú robuste (percorso iniziato con 'Firebirth' e 'Bang!'), pur mantenendo fede alle proprie radici hard rock anni '80. Personalmente apprezzo il coraggio di rinnovarsi e tentare strade differenti dall'usuale, ma effettivamente si sente l'assenza di una ballad "vera", alla "One Life One Soul". Consiglio di avere la pazienza di non arrendersi al primo tentativo, perché si trovano sempre maggiori qualitá ad ogni ascolto, e si apprezzano dettagli che una prima volta, ma anche una seconda, possono sfuggire. Giá dalle prime note si nota subito che i cori, ariosi e pieni di armonie, sono uno dei punti di forza di questo nuovo lavoro, assieme a riff poderosi, arrangiamenti curatissimi ed un Leo Leoni davvero in grande forma. Ad aprire le danze é "Silver River", un brano maestoso, quasi western, in cui la voce di Nic Maeder ci porta a fare un giro a cavallo nel deserto del Nevada. Molto positiva la prova del vocalist, che forse inizia a superare le difficoltá dovute al continuo raffronto col compianto Steve Lee, mettendo maggiore personalitá nel suo modo di cantare ed enfatizzando le sue forti venature blues. Il sound é granitico, compatto, gli assoli di grande impatto. Tra ritmiche serrate e hammond a profusione, le prime sei tracce dell'album scivolano via in bellezza, come una sorsata di birra gelata in una giornata di agosto. Peccato solo per un paio di brani che, anche se non sgradevoli (difficile credere che questa band riesca a scrivere qualcosa di veramente brutto), non sono neppure di particolare effetto. "Tequila Symphony No.5" sarebbe stata molto piacevole, se non fosse stata utilizzata (un'idea assai poco originale), l'apertura della Quinta Sinfonia di Beethoven. Quello che doveva essere un tocco classico, alla fine risulta pesante ed anche un po' seccante. Fortunatamente, la parte finale dell'album rialza il tiro alla grande, con la bellissima power ballad "Only Love Is Real", (e qui arrivano i brividi veri!), e la rocciosissima "My Oh My": un ritornello ruffiano che si insinua facilmente nella memoria e ci si ritrova a canticchiarlo anche quando si va a portare fuori il cane. Ad alta voce. Chiude l'album, ed é un gran finale, "Blame On Me", che per poco meno di quattro minuti ci trasporta con la mente a sfrecciare su una strada costiera a bordo di una fuoriserie, in compagnia di Pamela Anderson ai tempi di Baywatch. O di un biondo rocker californiano. Insomma, nell'insieme 'Silver' non verrá forse indicato come una pietra miliare dei Gotthard, ma é senz'altro un capitolo felice di questa nuova evoluzione della band, sperando che, col prossimo lavoro, riescano a riportare il livello compositivo alla quasi perfezione a cui ci avevano abituati. E magari anche a farci di nuovo saltare sulle sedie per l'emozione.

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