FROSTMOON ECLIPSE: The End Stands Silent
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16/12/2011Anno d'oro per il quartetto: nuovo contratto, formazione ormai affiatata, concerti in Italia ed Europa con una frequenza non da tutti, per non parlare della discografia a cui ogni anno si aggiungono piccoli pezzi da collezione. Ricordiamo a proposito 'The Legacy', molto di più di un best-of, o l'ep 'I Am Providence' della serie dedicata a Lovecraft da parte della God Is Myth Records. Ogni cosa ha la sua particolarità, basti pensare al 7" uscito prima di questo disco contenente il brano "Newborn Misery", una versione più raw e con un testo diverso della sesta traccia di 'The End Stands Silent'. Quinto disco in studio, tante novità: la copertina è una foto del Memoriale all'Olocausto di Eisenman. L'anima labirintica del progetto dell'architetto rimanda emblematicamente alla musica della band. I brani sono lunghi, complessi, ma non seccanti, anzi con 'The End Stands Silent' si arriva quasi ad ascoltare un sunto della loro carriera (classe 1994): arpeggi (semplice, ma bellissimo quello dell'opener), stacchi improvvisi pregni di malinconia, e sfuriate graffianti si sposano ormai bene con la voce di Lorenzo. Quasi dieci i minuti per la top-track dell'album, "I Am The Abscence", un vortice che si disperde in un continuo intervallare di parti feroci, e altre dall'aurea di forte perdizione (elemento presente ovunque, soprattutto in "Corridors"), come nello stacco acustico accompagnato da una voce femminile. E a proposito di parti acustiche, "Unnatural Isolation" accontenterà chi ama il lato della band più "soft". In conclusione una lunga traccia che, più che "la fine di tutto", definirei la summa della nuova anima degli spezzini. Continui contrasti, nessuna fretta di colpire col solito black trito e ritrito: tante novità per un disco che è entrato nella personale top 2011.
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