DESOURCE: DIRTY HAPPINESS
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10/10/2013Tecnica, buone idee e voglia di fare, questo riassunto il biglietto da visita dei Desource, band attiva dal 2007 (in quel periodo con il nome My Sweet Nightmare). 'Dirty Happiness' è il classico disco di debutto che non ti aspetti talmente suona cristallino e professionale in ogni sua parte. D’altronde, riuscire a ottenere feedback positivi da produttori di fama mondiale come Greg Haver e Joe Barresi non è comune a tutti, e la cosa sembra aver dato ulteriore spinta al quintetto che in men che non si dica ha ultimato le lavorazioni del disco. Un lavoro che paga pegno al trend del momento, vale a dire quel prog/metal che tanto sta spopolando Oltreoceano, e che ha fatto le fortune di etichette come Sumerian e Basick per intenderci. Un prodotto decisamente felice sotto ogni aspetto, dalla composizione (le fitte trame messe insieme dai chitarristi sono qualcosa di davvero interessante e complesso al tempo stesso) alla produzione, che permette un ascolto fluido e piacevole. Citare qualche nome è indispensabile per capire la tipologia di prodotto che si ha dinnanzi a sé: Misery Signals, Tesseract e August Burns Red sono nomi che vanno sicuramente ad abbracciare quanto fatto dai Desource, ispirandoli soprattutto sul sound. Sound che trova nella parte ritmica il solo punto da rivedere in un futuro prossimo: avere ancora a che fare con breakdown nel 2013 non è certo ciò che ci si aspetta. Il cantato regge l’urto, con uno screamo potente e diretto che apre orizzonti tutt’altro che sereni alle atmosfere sonore venutesi a creare, mentre in netta difficoltà sembra essere il cantato melodico, decisamente pesce fuor d’acqua in contesti così spinti. In conclusione, 'Dirty Happiness' è senza ombra di dubbio una base di partenza molto interessante sul quale costruire un futuro radioso, fatto di creatività e fame di notorietà.
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