You are here: /

CAMMIE BEVERLY: House Of Grief

data

22/03/2025
75


Genere: Southern Gothic, Trip Hop
Etichetta: Icons Creating Evil Art
Distro:
Anno: 2025

La magia del profumo di nicchia caratterizza l’esordio da solista di Cammie Gilbert, la voce soul degli Oceans Of Slumber. Rara esperienza il suo ascolto. E’ come un viaggio notturno crepuscolare dai ritmi allentati, dal sottofondo di musica elettronica decelerata, campionata, dall’atmosfera sintetica, ipnotica, sospesa tra il noir e la consapevolezza dei suoi sentimenti. La voce di Cammie esegue senza caricarsi di fragilità e vulnerabilità; gestisce l’angoscia e raggiunge lidi che nessuno e niente possa intaccare. Si mostra con una vocalità imperturbabile, nonostante riconosca l’accostamento insolito di emozioni contrapposte (dolore e passione), governate nei fraseggi attraverso una sorta di stato di essere in solitudine alchemica. Si può parlare di dolore senza trasmettere segnali di lacerazioni intime. Musicalmente è un richiamo ad un capolavoro del passato, un disco-modello nel trip hop, mi riferisco all’album ‘Dummy’ dei Portishead (1994), dove la voce di Beth Gibbons emergeva nella sua delicatezza, in perfetto equilibrio con l’atmosfera dallo spirito jazz elettronico. L’album ‘House Of Grief’ è frutto di un lavoro in simbiosi che cerca di mettere ancora più in luce il tono soul di Cammie. E’ poesia improvvisata a ritmo sincopato, una combinazione tra l’artista da performance live (Cammie Beverly, moglie), e l’artista elettronico (Dobber Beverly, marito), chiuso in un ambiente di registrazione, entrambi connessi allo stesso mondo. Sembra che dovesse intitolarsi ‘Genoa’, dove moglie e marito abitavano all’epoca della sua composizione (Texas). Un viaggio quasi spirituale di ventisette minuti dall’inizio crepuscolare con “House Of Grief”, spesso dal sottofondo vibrante rumoroso; con risucchi del rumore di gocce che rimbalzano su superfici spettrali in “For The Sake Of Being”, venato dal fluire del piano, e dallo scroscio di un fiume in “Running”, con la voce corale che sembra provenire e rimbombare in altre stanze della casa (“Parafin”). Inquietudine e sollievo in “Another Room”. In “Rivers” la particolarità è una chitarra dal suono pizzicato, metallico, che emula il berimbao ("Disamistade", De Andre’), e che contrasta la vocalità calda di Cammie, finchè, probabilmente un banjo, si insinua e porta il silenzio. Il viaggio termina con “Kiss Of The Moon”. Musicalmente si ha l’impressione che gli animi delle storie evocate abbiano finalmente trovato serenità e danzino come marionette sollecitate da aliti di vento di speranza. Vi invito ad ascoltare, con il desiderio che questo album possa ripetersi in un live orchestrale (come già Beth con ventotto elementi) è riuscita a concretizzare nel 1998 (‘Roseland NYC Live’).

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento

live report

Rocketsslide

ROCKETS
Auditorium - Roma

Chi ha abbondantemente superato i 50 anni non può non aver passato la giovinezza a base di pane, nutella, biscotti con olio di palma, Kraftwerk (D) e Rockets (FR); a meno che non abbia subito la fascinazione del pop italiano, ma questo &e grave; un altro disco...

Feb 20 2025

2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web