BORIS WITH MERZBOW: Gensho

Non esiste un modo sbagliato per ascoltare la nuova geniale collaborazione tra Boris e Merzbow.  Due lavori distinti, legati a doppio filo tra loro che possono essere assimilati singolarmente in tempi e luoghi diversi come fossero entità separate, oppure per i più tenaci contemporaneamente s'una coppia di stereo. I meno fortunati come me punteranno sulla terza opzione, tentando farli partire in contemporanea sullo stesso amplificatore, giocando trai volumi in modo da creare una performance unica tra gli artisti intenti a combattere tra loro nella strutturazione e distruzione dei propri suoni. Mentre i Boris ci ripropongono nove pezzi ripresi dai loro innumerevoli lavori, tra l'altro risuonati in studio per l'occasione, Merzbow semplicemente si lancia in piena libertà creativa nelle sue quattro tracce, quali però va detto non sono e non vogliono essere un semplice mix atto a riempire buchi inesistenti nel sound dei Boris. Immaginate la possibilità di poter rivedere un film, il vostro preferito che però è stato arricchito per chi ne vuole usufruire di nuovi effetti speciali che arricchiscono la già intrinseca trama di nuovi dettagli, fruibili anchessi da soli come opera a se stante. Non esiste un modo per classificare questo lavoro, che ripeto può essere assimilato nel modo che più si preferisce. Da fan dei Boris il mio commento va preso con le pinze, ma dopo aver passato anni spaziando trai generi più disparati, dal drone allo stoner passando negli ultimi anni per jpop e harsh noise, questi omaggiano oggi il fedele pubblico regalando una summa della loro carriera in unica nuova grande impresa assieme al loro più grande amico e compositore Masami Akita, in arte Merzbow. Dal neofita all'esperto, nessuno deve lasciarsi sfuggire quello che in se è l'omaggio alla carriera di due dei più importanti e sperimentali progetti orientali e non solo. La Relapse ci ha regalato un'altra gemma. Anzi, due!