ATHLANTIS: 02022020
data
27/07/2020Come alcuni di voi sapranno, il 02/02/2020 è uno dei rari giorni palindromi del nostro calendario, una data che è stata utilizzata dagli Athlantis sia come titolo, sia come momento idoneo per poter pubblicare il loro nuovo album. La band capitanata dal bass player Steve Vawamas, e con il compagno di lungo corso Pier Gonella, mette in mostra ancora un episodio discografico di pregevolissima fattura dove viene bandita ogni forma di innovazione, fatta salva la produzione al passo con i tempi. L'heavy metal roboante di stampo priestiano viene affiancato da parti hard rock classiche in stile Whitesnake (per il gusto a volte un po' blueseggiato), ma anche Deep Purple riconoscibilissimi dall'uso significativo dell'hammond da parte di Stefano Molinari. Stessa formazione rispetto al precedente cd (fatto salvo il subentro dell'ottimo drunner Chris Parisi), e anche stessi pregi e difetti possiamo dire, dove la lacuna può essere rappresentata da una certa staticità compositiva che non inficia affatto l'operato dei singoli musicisti; forse qualche piccolissima imperfezione nell'interpretazione vocale di Davide Dell'Orto a cui non fa certo carenza l'attitudine e la grinta, qualche forzatura in alcuni passaggi, ma niente più. Brani rocciosi che vengono affiancati da altri più da atmosfera con le tastiere e la chitarra di Pier ovviamente in grande spolvero, però in generale tutta la band si mostra solida e focalizzata sull'intento di portare avanti il proprio messaggio musicale, con rare cadute di tono. Quindi, possiamo concludere che, se siete alla ricerca di un disco in cui le caratteristiche principali del classic metal anni '80 vengano rispettate, state pure tranqulli perchè qui troverete anche spunti di gran classe dove il feeling viene sempre comunque garantito.
Commenti