ARMORED SAINT: Win Hands Down
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26/05/2015Abbiamo lasciato il Santo Armato alla riscoperta delle sonorità vintage, o meglio con un hard rock ispirato da due colossi del british sound come UFO e Thin Lizzy. Dopo un po’ d’attesa abbiamo finalmente l’occasione di ascoltare un nuovo sigillo che attesta il ritorno degli Armored Saint allo stile potente e ruvido che ha contraddistinto la vecchia produzione. Oggi possiamo guardare a ‘La Raza’ come il viatico per raggiungere l’apice con ‘Win Hands Down’, recuperando quei suoni che il gruppo californiano sente cuciti sulla propria pelle, deliziandoci con il degno sostituto di ‘Symbol Of Salvation’. Il nuovo lavoro dei Saints suggella un rientro sulle scene in grande stile, con una scrittura pazzesca ed una produzione perfetta che esalta il dinamismo e la potenza innata dei cinque losangelini, a cui fa eco qualche piccola novità molto gradita. Di Bush e Vera si apprezzano le qualità tecniche, anche per le collaborazioni al di fuori della band madre, ma stavolta va fatto un grande plauso a Gonzo per lo straordinario lavoro al drumming, fantasioso e potente, ma anche e soprattutto personale, ed alla coppia Duncan/Sandoval, autore di un guitar work certosino per riffing e finezze varie che abbelliscono ‘Win Hands Down’ lungo il suo percorso. Il filo conduttore che lega i brani è il groove, forse più accentuato che in passato, esalato da un lavoro percussivo in cui emergono influenze tribali efficacissime. Due brani su tutti rappresentano al meglio i Saints di oggi, ‘Mess’ e ‘An Excercise In Debauchery’, ove in contesti altamente tellurici trovano spazio arrangiamenti poco usuali e di grande spessore.
Frago
12/06/2015, 19:56
Un disco FENOMENALE, non me l'aspettavo. Tutto perfetto.