ANA KEFR: The Burial Tree
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05/05/2011Dopo 'Vol.1' del 2009 gli Ana Kefr ritornano con una line-up rinnovata. 'The Burial Tree' ha un difetto che credo sia difficile da rimuovere. In poche parole, il guaio è che quando una band si prefissa di volersi esprimere in un determinato modo, ma lo fa esagerando infilando tutte le proprie idee su un solo disco, il risultato finale non è dei più soddisfacenti. Diciamo che ciò che ne vien fuori somiglia di più ad una poltiglia che mal si tiene in piedi, contornato di effetti ("In The House..."), strumenti inusuali, voci femminili che non fanno mai male, ma devono avere un senso, oppure, cosa più presente in 'The Burial Tree', gli strani cambi di registro vocale. "Monody" è un esempio lampante di ciò che intendo dire. Purtroppo più si va avanti con i brani, più questa teoria diventa sempre più vera. Va bene il giro di tastiera di "Parasites", va bene anche il contrasto con l'attacco brutale di Kyle al microfono, ma sonopiccoli buoni spunti in un mare di tracce confuse. Un'ora di musica con brani che vanno dai sei ai sette minuti, ed alcune volte anche oltre, è sin troppo. Bisogna trovare sempre il giusto equilibrio.
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