TSUNAMI EDIZIONI: nasce 'Hardware', la serie di volumi di storie metal
Arriva finalmente il primo numero del progetto Hardware (su www.tsunamiedizioni.it), il periodico “aperiodico” di Tsunami Edizioni, che sarà composto da una serie di volumi monografici che andranno ad approfondire storie di artisti e musicisti, di scene e di (contro)culture del mondo della musica dura.
Dopo i “Grandi Padri” Metallica, Exodus e Possessed, il testimone del thrash metal made in Bay Area passò nelle mani di gruppi dell’importanza e del fascino di Testament e Death Angel, capostipiti della Second Wave che seppero limare al meglio tutti i difetti di gioventù superandoli di slancio con doti compositive fuori dal comune e una determinazione feroce nel bruciare le tappe, contribuendo a portare il thrash di estrazione californiana a conquistare il mondo.
A comandare le danze furono specialmente i Testament, capitanati da Chuck Billy ed Eric Peterson con l’apporto fondamentale dell’eclettico chitarrista Alex Skolnick, e i Death Angel, il cui particolare tratto distintivo di essere una band formata da cugini di primo e secondo grado di origine filippina, si incastonava perfettamente con la loro bruciante voglia di lasciare il segno. Una coppia d’assi fin da subito spalleggiata da una scena musicale che letteralmente ribolliva di gruppi pronti a dire la loro, in una sorta di competizione che metteva in palio il predominio, oltre che il raggiungimento dei propri sogni adolescenziali.
Per farsi conoscere, ognuna di queste formazioni doveva farsi valere non solo sui palchi, ma anche e soprattutto nel far circolare la propria cassetta promozionale, il demo-tape, che poteva trasportare la loro musica in ogni angolo del globo. La richiesta da parte del pubblico di valide band thrash metal cresceva ogni giorno, e i vari Heathen e Forbidden Evil, Mercenary e Vio-lence, dovevano mettere su quei pochi centimetri di nastro tutta la loro energia e la loro tecnica per distinguersi e provare a emergere. A testimonianza di ciò, Hardware elenca e descrive i migliori demo che popolavano l’underground di San Francisco e dintorni in quella ormai mitologica metà degli anni Ottanta.
A raccontare quegli anni le voci di alcuni dei protagonisti: Chuck Billy, Steve DiGiorgio e “Metal Maria” Ferrero.
A osservare la scena, nutrendosi di “miserie” e “disillusioni”, troviamo poi l’occhio freddo e crudele del teschio di Pushead, artista tormentato ma geniale che ha rappresentato molti degli “incubi” iconografici che hanno marchiato il rutilante mondo hard’n’heavy di fine millennio.
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