MARC MASTERS: Bassa Fedeltà. Storia distorta dell'audiocassetta
Questa storia dell’audiocassetta è un libro straordinario. Inventata da Lou Ottens per la Philips negli anni Sessanta, la compact cassette ha scatenato una serie di fenomeni prima impossibili, come la trasportabilità della musica tramite nuovi apparecchi. Vedi alla voce Boombox e il più discreto, ma comunque visto come qualcosa di pericoloso agli inizi, Walkman (1979) inventato da Sony: una vera rivoluzione. Apparecchi per la registrazione casalinga, come il Tascam m-144, noto anche come Portastudio, hanno permesso agli artisti di sbagliare, rifare, campionare, registrare e diffondere la propria musica senza prenotare costosi studi di registrazione. Questo ha favorito il diffondersi di interi generi come il Rap, che è nato su nastro grazie a pionieri come DJ Kool Herc e Grandmaster Flash (quest’anno il genere compie cinquant’anni ). Ma numerosi altri generi prendono il via su cassetta e grazie alle sue peculiarità, per esempio quell’onda indie detta No Wave (New York) di cui l’autore è un esperto (vedi il suo No Wave).
La stessa mitica etichetta Sub Pop record, fucina del grunge, nasce come rivista a cui vengono allegate delle cassette. C’è poi tutto quel mondo oggi sommerso di bootleg registrati ai concerti con metodi sempre più professionali, tanto che artisti del calibro dei Velvet Underground decisero di farne degli album live come il famoso Live at Max’s Kansas City registrato di straforo su cassetta da Brigid Berlin con un Sony T120. Un genere a sé, incentivato dalla stessa band, erano poi le registrazioni dei concerti dei Grateful Dead: i gruppi che improvvisavano molto scatenavano i tape traders (scambiatori di nastri, a livello del tutto gratuito). Ne sono state fatte praticamente a ogni esibizione, tanto che oggi l’artista Marc A. Rodriguez ne ha fatto un’installazione grande quanto una parete. Sarà per questo che oggi le cassette vergini hanno ricominciato a vendere, parola di National Audio Company (NAC), dopotutto “Le tue orecchie sono analogiche. Il mondo è analogico”. Certo le major non sono mai state entusiaste della praticità della cassetta per il cosiddetto home recording, la cassetta ha anche creato la pirateria, ma il mondo della musica in genere ne ha certamente guadagnato. E se la qualità sarà sempre all’insegna della bassa fedeltà, artisti come Bruce Springsteen già negli anni Ottanta avevano capito che questo poteva essere un’aggiunta (vedi l’album Nebraska). Il libro di Marc Masters è uno di quelli che supera le aspettative. Leggere per credere.
MARC MASTERS è un giornalista musicale e critico, scrive per NPR, Washington Post, Pitchfork, Rolling Stone e Bandcamp Daily. È autore di No Wave per Black Dog Publishing.
264 pagine illustrate, 20 euro
In uscita il primo Dicembre 2023.
Collana Odoya Library
Traduzione Marilena Inguì
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