RAMMSTEIN
La carovana del kitsch e del magniloquente, il baraccone teutonico dei fuochi d'artificio ha fatto le cose esageratamente in grande, un palco alto oltre sette piani, lungo oltre 20 metri (totalmente coperto da una tenda per non svelarne i segreti prima dello show), quattro megariflettori per la cromoterapia (poiche' cambiavano di colore), tre enormi croci stilizzate del loro logo, un'amplificazione per la quale qualsiasi aggettivo sarebbe riduttivo, basti pensare che a 70 metri di distanza dal palco i bassi smuovevano l'intestino. Con tutte queste premesse "Ich tu dir Weh" mostra un Lindemann agghindato come un astronauta che sputa fuoco da tutti i pori, apre le danze a base di fuochi artificiali che esplodono a tempo coi ritmi marziali del loro repertorio. Qualsiasi oggetto che avreste potuto immaginare, e non solo, era presente su quel palco, lanciafiamme che scaldavano una bettoniera nel cui interno c'era il tastierista, chitarre che sputavano fuoco a ritmo dei riff; "Keine Lust" e "Sehnsucht" presentano un Lindemann in chiffon rosa (quasi un calcio in un occhio) dalle sembianze piu' inumanamente bestiali di quanto possa trasparire su video. "Bück Dich", che e' stata introdotta dal riffone del brano che da il nome alla band, ha fatto partire un headbanging al quale avranno partecipato anche i portatori sani di collarino tanto era impossibile stare fermi, con quel ritornello che si ripete come un ordine inappellabile come nella stessa maniera le chiappe sono state movimentate dai vari "Asche Zu Asche", "Du Riechst So Gut" e "Du Hast". Una rendition melodrammatica a base di piano e voce di "Mein Herz Brennt" stile Terzo Reich è semplicemente strepitosa, ma la potenza delle chitarre del brano originale avrebbero fatto sicuramente la loro porca figura. Il set si chiude con i pezzi migliori del loro repertorio, tratti dall'album piu' riuscito, quel 'Mutter' dal quale "Sonne" fa cantare tutti i presenti specie i numerosi tedeschi accorsi al seguito della band tra i quali numerose famiglie con bambini al seguito a testimonianza della festa/circo e del divertimento che regnava sovrano. Ovviamente non potevano chiudere se non con "Pussy", uno dei video piu' controversi e bannati su YouTube con Lindemann che si divertiva ad andare avanti ed indietro sul palco brandendo, con la felicita' tipica di un bambino a cui si da un giocattolo tanto desiderato, un megapisellone che sparava neve artificiale sul pubblico (ma la piece più estrema e contemporaneamente più ilare è stata quella dove il singer ha simulato l'atto sessuale con il tastierista in atteggiamento da cagna, e contemporaneamente masturbava una pompa che dopo un po' ha inondato d'acqua il pubblico sottostante). L'atmosfera, la goliardia, l'imprevedibilita', la comicita' dissacrante dei crucchi e il sound hanno contribuito perfettamente nella quadratura del cerchio per la celebrazione di una festa riuscita al meglio; peccato solo non aver avuto la possibilita' di ascoltare "Amerika", e il non aver suonato oltre le due ore come a Donington 2013, ma come dice il proverbio: chi si contenta gode. Concerto del secolo. Setlist: Ich tu dir weh Wollt ihr das Bett in Flammen sehen? Keine Lust Sehnsucht Asche zu Asche Feuer frei! Mein Teil Ohne dich Wiener Blut Du riechst so gut Benzin Links 2-3-4 Du hast Bück dich (Rammstein Intro) Ich will Encore: Mein Herz brennt (piano version) Sonne Pussy
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