You are here: /

IN FLAMES

Il compito di dare le prime scosse al Live Music spetta agli svizzeri Sybreed, il cui show ha inizio alle 20.30, con apprezzata puntualità. Il quartetto elevtico, che ha in uscita proprio in questi giorni il nuovo lavoro 'The Pulse Of Awakening', sfrutta nel modo migliore l'occasione per farsi conoscere maggiormente dall'audience italiana, offrendo una mezzora di un pesantissimo metalcore con qualche contaminazione industrial. Il pubblico, almeno quello più partecipe delle prime file, sembra rispondere in modo positivo, incitato a dovere dal frontman Benjamin. Dopo la pausa dedicata al riassetto del palco scocca l'ora degli In Flames, che si presentano, come era noto, senza lo storico axeman (assente giustificato?) Jesper Stromblad (mi è sconosciuto il nome del sostituto che si presenta on stage): "Cloud Connected" dà il via al concerto, spiazzando chi si aspettava "Pinball Map", opener di mille concerti. Ho già avuto modo di vedere la formazione svedese in diverse occasioni passate e, grossomodo, le precedenti setlist avevano sempre cercato di rappresentare nel migliore dei modi il passato e il presente della band, pur privilegiando, come è ovvio, le uscite più recenti. Questa volta invece, con mia sorpresa e parziale rammarico, i pezzi scelti dalla band hanno delineato una scaletta secondo me troppo sbilanciata verso l'ultimo decennio. Le prime tre release ufficiali sono state infatti completamente dimenticate, come per voler rendere ancora più netto e difinitivo il taglio con il melodic death degli esordi. Solo un estratto da 'Whoracle' (finalmente sono riuscito a sentire "The Hive" dal vivo!), a mio modo di vedere il capolavoro assoluto della band, così come da 'Colony' (e non poteva che essere "Embody The Invisible"): il resto è tutto materiale da 'Clayman' fino ai giorni nostri. Detto questo, gli In Flames hanno dimostrato ancora una volta di essere una formazione sempre in grado di regalare al pubblico performance coinvolgenti e cariche di adrenalina, anche grazie a brani che dal vivo rendono ancor meglio che su disco: è il caso, ad esempio, di "Quiet Place", ma anche e soprattutto di "Only For The Weak", che da sola ha messo seriamente a repentaglio le fondamenta del Live Music, con un pit completamente perso in un jumping collettivo inarrestabile. Convincenti anche gli estratti dall'ultimo 'A Sense of Purpose' (con l'eccellente "Delight And Angers"), ad eccezione di "Alias", un pezzo secondo me poco adatto alla dimensione live: "I'm The Highway" o "Sober And Irrilevant" avrebbero sicuramente ottenuto dal pubblico un feedback più entusiasta. E se da un lato Andres Friden non è parso costantemente al 100% per ciò che riguarda l'interpretazione dei brani (qualche calo d'intensità è comunque umano), ciò è stato ampiamente compensato da un'indiscutibile padronanza della scena. Complessivamente una serata più che discreta. Certo, una "Behind Space" non avrebbe fatto schifo a nessuno... Setlist: Clood Connected Embody The Invisible Pinball Map Delight And Angers Disconnected Square Nothing Trigger The Hive Only For the Weak Drifter Clayman Come Clarity Leeches Alias MIrror's Truth Quiet Place Take This Life My Sweet Shadow

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento


2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web