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CADAVERIC CREMATORIUM

Serata brutale per il Dodi’s Pub di Lumezzane, piccolo ma accogliente locale che da qualche tempo sta concedendo la possibilità di esibirsi a molte valide realtà del panorama metal bresciano. Questa sera poi il nome è una totale garanzia, perché più che di un gruppo alle prime esperienze, stiamo parlando di una band che da diversi anni va in tour in giro per l’Europa, pur restando tutt’ora un oggetto di culto all’interno dei confini nazionali. I Cadaveric Crematorium, autori dell’acclamato “Serial Grinder” daranno infatti anche questa sera prova di capacità e professionalità coinvolgendo il pubblico con la solita impeccabile esibizione. Ma andiamo con ordine, visto che ad aprire la serata ci pensano i Lobotomy Refusal, band già autrice del demo “Provincia Malata”e attualmente alle prese con la registrazione di nuovi pezzi. Il quartetto valgobbino gioca in casa, e davanti al pubblico amico non può che far bella figura. Supportati da una discreta resa sonora i Lobotomy attaccano con il loro grezzo core che ha i propri momenti migliori nei brani “In Un Solo Istante”, “Fratello Bigotto” e “Disadattato”. Da segnalare anche “Tenderloin”, cover dei Rancid e “Ein Schoner Tag”, rivisitazione del famoso brano di Onkel Tom. I giovanotti si stanno facendo le ossa. Quando è il turno dei Cadaveric Crematorium, la gente all’interno del piccolo locale si fa più numerosa e basta un niente per scatenare nel Dodi’s Pub il putiferio più selvaggio. Preceduta dall’intro “Valloggia 250” (forse meglio conosciuta come “Passami il piccone”), “Jesus Virus” irrompe con la sua violenza e i suoi devastanti cambi di tempo, mostrando da subito un gruppo perfetto e decisamente a proprio agio nel contesto quasi familiare in cui si svolge lo show. Già perché molte band, anche meno famose, avrebbero sicuramente storto il naso sapendo di doversi esibire in un piccolo pub non certo nato per ospitare concerti e massacri sonori. I Cadaveric invece hanno suonato divertendo e divertendosi come fanno sempre, sorprendendo ancora una volta per le loro capacità e la loro attitudine. “Zombies Odore di Fame”, “Your Cat” e altri pezzi rischiano ogni volta di far collassate il locale su se stesso visto che non ci vuole nulla a trasformare ogni canzone in una sorta di Royal Rumbe in cui parte del pubblico si riversa sul virtuale palchetto dando vita a configurazioni laocoontiche di musicisti e fan aggrovigliati insieme per quello che in realtà è un divertentissimo effetto coreografico. E c’è da ridere anche con il breve medley dei Guns N’ Roses, con il Dottore impegnato in una personale e lagnosissima versione di “Don’t Cry”. L’essenza del quintetto bresciano si sprigiona però con due dei loro migliori brani di sempre: “Emorragia” e “Brixia Chainsaw Massacre” eseguiti entrambi con una rabbia che non ha eguali. I Cadaveric Crematorium dal vivo sono un’esperienza da vivere obbligatoriamente sulla propria pelle.

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