Quando si parla di Techcnical Death metal, nella sua accezione più brutal, uno dei primi nomi che viene in mente è certamente quello degli Origin. Freschi della pubblicazione del nuovo album 'Omnipresent', i deathster americani hanno rimescolato le carte in tavola e sono pronti a ripartire, coerenti ma non immobili. Intanto ci siamo sentiti col nuovo vocalist Jason Keyser.
Dunque, ne è passato di tempo. Molti fan (tra cui il sottoscritto, ndr) aspettavano con ansia questo nuovo album. Cosa ci racconti della sua origine?
Beh quando fu pubblicato Entity, con Paul e Mike che hanno curato tutte le parti vocali, io ho cantato in tutti i live i pezzi di quell'album. Abbiamo fatto un gran giro col tour promozionale, toccando quanti più mercati possibili, USA, Canada, Messico, Giappone, Cina, Australia, Europa etc. Ci sono voluti un po' di anni, ma alla fine abbiamo portato il tour di 'Entity' negli angoli più remoti della Terra. Ora con 'Omnipresent' siamo pronti a spingerci oltre. Il nostro obiettivo è di essere ovunque e da nessuna parte. Abbiamo avuto moltissimo tempo per sistemare l'attuale formazione e focalizzarvi sui punti di forza del nuovo album e credo che il prodotto finale sia un'ottima immagine di ciò che siamo oggi.
'Omnipresent' suona abbastanza diverso, rispetto agli altri album. Qual era il vostro obiettivo in fase di songwriting?
Se lo chiedessi a Paul Ryan, ti direbbe che non ha mai intenzione di scrivere due volte lo stesso album. È un lavoro in progressione, si tratta di scrivere sempre quello che vogliamo quando lo vogliamo. Non di essere una delle grandi band “che vendono”, ci concediamo il lusso di scrivere quello che NOI vogliamo suonare, non cosa ci dice l'etichetta o un prodotto sicuro che dia garanzie di vendita alla gente che potrebbe essere coinvolta nella scena per moda.
Il feel a là Master di Redistribution Of Filth mi ha davvero sorpreso, riesce difficile immaginarvi così old school. Gli Origin proseguiranno lungo questa strada?
Per quello che ne so, il feel di questa canzone è qualcosa che Paul ha atteso di registrare da un bel pezzo. Onestamente, penso volesse scrivere la canzone da mosh definitiva. Credo ci sia riuscito. Se ci saranno altre canzoni in questo stile in futuro? Dovrete solo continuare ad acquistare i nostri album per scoprirlo!
Nel nuovo album l'aspetto tecnico è in qualche maniera più bilancato con l'attitudine rispetto a prima. C'è stato un cambio di approccio in fase di songwriting?
Se c'è stato, non è stato uno sforzo voluto con uno scopo specifico. Componiamo quello che sentiamo, suoniamo quello che ci piace, è un eccezionale valore aggiunto che i fan apprezzano profondamente.
Ci sono degli intermezzi nell'album. È l'inizio di una svolta virtuosistica?
L'intero album 'Omnipresent' è scritto come un unico pezzo coerente da essere ascoltato tutto d'un fiato. Gli intermezzi strumentali sono solo una parte delle colline e delle valli previste nel viaggio. Alcune canzoni erano state originariamente concepite come singoli pezzi divisi in varie tracce. The Permanence/Manifest Desolate/Absurdity erano originariamente un unico brano che abbiamo spezzato per ottenere un feel più potente durante l'ascolto dell'album intero.
Il vostro concept è in qualche maniera oscuro e filosofico. Quali tematiche affrontano i vostri testi?
Ci siamo attenuti col tema della misantropia cosmica che è il marchio di fabbrica degli Origin. 'Omnipresent' segue la storia progressiva dell'umanità che attraverso lo sviluppo tecnologico esplora le stelle in cerca di un significato più profondo per la sua esistenza, solo per incontrare il vuoto e probabilmente l'estinzione. O qualcosa del genere.
Essere più improntati alla tecnica può implicare meno emozioni? Se si, dovremmo considerare 'Omnipresent' il vostro album più diretto?
Direi che la produzione ha il feeling più viscerale che abbia mai sentito in qualsiasi album degli Origin. Colpisce davvero allo stomaco, molto più degli album precedenti.
Avete firmato di recente con Agonia Records. Quanto ha influito sul vostro sound?
Per nulla. Ha influito sulla nostra presenza sul mercato europeo perché l'Agonia ci ha spinti in una maniera che la Nuclear Blast non ha mai fatto in Europa.
So che lo avranno chiesto in almeno diecimila interviste, ma lo chiedo lo stesso: cosa ci dici dello split con James Lee?
Ah ah, dato che io sono il rimpiazzo, non posso fare commenti. Tutto quello che posso dire è che James mi ha dato personalmente la sua benedizione per stare negli Origin e sta andando alla grande col suo nuovo progetto Face Of Oblivion.
Avete pianificato un tour promozionale? Toccherà anche in Italia?
Assolutamente si. Saremo ovunque per 'Omnipresent'. Abbiamo già firmato per il tour 'Hell Over Europe” questo Novembre con Aborted e Exhumed. Suoneremo a Roma al Traffic il 6 Dicembre e siamo gasati per tornare dai nostri folli fan italiani.
Abbiamo già detto che c'è molta vecchia scuola in 'Omnipresent'. Cosa ne pensi dei trend odierni?
Domanda tosta. Non posso dire di ascoltare molti album usciti dopo il 2000, dunque il concetto di “vecchia scuola” inizia a diventare relativo. La musica è musica. Finchè esistono passione e sincerità, non ruffianate e cose costruite a tavolino, è ammirabile per quanto mi riguarda.
E' tutto. Sentiti libero di concludere come preferisci...
Saluti Italia! Saluti Spazio!
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