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SUN EATS HOURS

Eccomi a colloquio con i Sun Eats Hours punk veneti, freschi dell'uscita del loro nuovo disco: "The Last Ones"... Ciao, volete presentare la band ai lettori di Hardsounds? Ciao! Sono passati otto anni da quando i Sun Eats Hours si sono formati, nel 1997. Siamo partiti da un paese di provincia (Thiene / Vicenza), lontano da ogni logica del "business" musicale, e oggi siamo la prima band indipendente italiana a pubblicare un album in quattro continenti. Tra questi due punti ci stanno migliaia di giorni, nei quali abbiamo sempre lavorato duramente per essere qui oggi. In questi anni i Sun Eats Hours hanno vissuto centinaia di esperienze importanti: abbiamo all’attivo un demo, un promo, 3 album, circa 15.000 copie vendute, più di 200 concerti, alcuni tour in supporto di bands come Offspring, Afi, Vandals, Ska P, apparizioni a varie edizioni del Deconstruction tour come Italian act, all’Independent days festival, all’Eastpak Festival e all’Anti tour. Nel 2004 siamo stati premiati al Meeting della musica indipendente italiana (MEI) come “Miglior punk band italiana all’estero”. Con quest’ultimo album siamo consci di aver dato una svolta al nostro sound, che si basa sempre su melodia e potenza, ma che si serve di nuovi strumenti ritmici e compositivi per esprimere al meglio la nostra personalità. Toglietemi una curiosità: cosa significa Sun Eats Hours? "Sun Eats Hours"... da sempre questo nome è oggetto di curiosità! è molto più che un semplice gioco di parole. Esprime un valore tramandato nelle generazioni della nostra zona. E’ la traduzione di un detto popolare che dice testualmente “Il Sole Mangia Le Ore”… e sta a significare “Vivi il tuo tempo, non perderlo!”. E’ un “Carpe Diem” dei nostri giorni! Il nome che si dà a qualcosa, a nostro parere, deve esprimerne il contenuto. Volevamo un nome che avesse realmente senso e che lo trasmettesse agli altri. Per questo è nato Sun Eats Hours. Crediamo nel valore immenso del tempo di vivere, che ognuno di noi ha. Non c’è certezza di nulla o quasi in questa vita, sappiamo solo che ogni giorno può essere l’ultimo, o il primo di una nuova esperienza. Avere questo nome ci aiuta a dare il massimo, come persone e come band. Mi risulta che vi siate chiusi per un bel periodo di tempo in una casa nel bosco a comporre musica. Che mi dicìte di questa esperienza? Dopo parecchi anni come Sun Eats Hours, questo era, per noi, il momento di comporre un album che esprimesse veramente al meglio le nostre personalità, i nostri valori e potenzialità. Ci siamo chiusi in una casa in mezzo ad un bosco, molto fitto, in un luogo veramente isolato, lontano da tutto e da tutti. Abbiamo ribattezzato quella casa come “Eremo Rock”! Sentivamo che la composizione di questo disco doveva essere un passo importante prima di tutto per noi stessi, come persone, come band. Per riuscire in questo dovevamo essere lontani da ogni influenza, trovare sincerità assoluta e ispirazione nuova. Nell’Eremo Rock abbiamo registrato una pre-produzione di 10 pezzi, di cui 8 sono oggi nel nuovo album. Parliamo del titolo: The Last Ones. Anche voi vi sentite "ultimi"? Avevamo intuito che il titolo avrebbe creato un certo interesse, ed era esattamente ciò che volevamo, per poter introdurre nel modo giusto i discorsi riguardo ad un album “complesso”. Essere “ultimi” nella società moderna significa spesso rappresentare forme di pensiero articolato,ricerca di profondità, di verità dimenticate. Spesso chi ha ama le potenzialità umane e vuole invertire le tendenze, chi ha il desiderio di un “pensiero illuminato”, viene additato come “outsider”, colui che è ai margini della società moderna, perché non vi si adatta. “Gli ultimi” s’ incazzano verso le pigrizie delle proprie generazioni e sono coloro che difficilmente trovano spazio nelle comuni mode odierne. Spesso non si sentono a proprio agio nelle scuole, nelle discoteche. Noi ci siamo spesso sentiti così in questi ultimi anni, ecco quindi uno dei motivi per cui “The Last Ones” era il nome adatto per questo nuovo lavoro. Per quale motivo consigliereste di comprare il vostro nuovo album? Se do la mia opinione personale, sarebbe molto soggettiva. Preferisco citare un pezzo di una recensione di una certa importanza che ho visto proprio oggi (in linea con le molte recensioni internazionali che stanno uscendo su “The Last Ones”): “Nel recensire questo album mi trovo per certi versi in imbarazzo. I latini dicevano "De gustibus non disputandum est" e, loro che sicuramente erano più saggi del sottoscritto, probabilmente avevano ragione. Questa volta però ci troviamo davanti ad un prodotto artistico di cosi elevata qualità che possiamo parlare di un qualcosa di veramente oggettivo. Qui non centrano gusti o preferenze musicali, potete dire o criticare quello che volete, ma so che sapete in cuor vostro che questo album è quanto di meglio sia stato prodotto dalla scena punk italiana negli ultimi 10 anni. Un ottimo album in cui i Sun Eats Hours dimostrano tutta la loro personalità, distaccandosi dai cliché che vanno tanto di moda oggi andandosi ad imporre come una delle migliori band della scena internazionale. Purtroppo sappiamo tutti che se sulla copertina vi fosse il logo Epitaph o Fat Wreck la gente griderebbe al capolavoro e gli verrebbero tributati i giusti meriti ma so che questo non scoraggerà questi ragazzi ma che invece gli darà uno stimolo ancora più forte ad andare avanti per la loro strada.Voto: 9 – (E' proprio vero: Italians do it better!)” C'è una traccia che si intitola "Letters to Lucilio". Come mai questo riferimento alla cultura classica? E a proposito di songwriting? Chi scrive i testi? Come nascono le vostre canzoni? Molto sinceramente ho lasciato da parte per molti mesi vari dischi e band, dai quali sentivo di dovermi staccare per essere me stesso in modo esplicito. Così la lettura di autori classici come Seneca, Cicerone, Platone e contemporanei come Coelho, Weiss, Yogananda, mi ha aiutato a capire quali fossero gli aspetti da tenere a mente nella vita personale e sociale. L’osservazione ha ispirato molti testi, insieme alle mie esperienze personali e al ragionamento. Seneca è un po’ il “padre filosofico” di questo album. C’è un percorso “concettuale” per quasi tutto l’arco dell’album. “The Last Ones” è quasi come un libro: capitolo dopo capitolo il disco segue la sua logica, attraverso la tracklist. Dalla polemica, alla proposta, al racconto di una esperienza personale, alla satira di alcuni momenti, alla disperazione, alla rabbia, alla preghiera, alla speranza, al valore della vita nella morte. E riguardo ai vostri ascolti? Quali sono i tre dischi che consigliereste ai nostri lettori? Abbiamo gusti musicali vasti. Entrando nello specifico di quelli che ci hanno influenzato maggiormente, devo citare Smash – The Offspring, perché senza quest’album non sarei quello che sono oggi. Tutti gli album dei President of Usa, perché dal ‘96 riescono a farmi sorridere e ballare, e sicuramente gli Smashing Pumpkins – Mellon Collie and infinite sadness Cosa vi ha spinto a cominciare a suonare questo genere? Personalmente fin da bambino sono stato abituato ad ascoltare molta musica rock grazie ai miei genitori, e attorno ai 12/13 anni abbiamo iniziato a scoprire varie bands californiane. Non c’è dubbio, abbiamo cominciato a suonare questa musica perché nessun’altra riusciva ad unire così tanta energia e melodia in modo semplice e diretto. Se per caso vi capitasse tra le mani la lampada di Aladino, quali sarrebero i tre desideri che chiedereste al genio? Un paio li tengo silenziosamente per me, causa giusta e sincera scaramanzia!!! Eh… Sicuramente uno si può dire, e credo riguardi invece un po’ tutti. Che nessuno, né amici né nemici, possano farci del male, grazie ad una consapevolezza e una serenità che noi uomini non siamo spesso in grado di raggiungere. Bene, siamo quasi alla fine. Ora vi dirò delle parole e voi dovrete dirmi che cosa vi fanno venire in mente: Paradiso: Vita, Causa /effetto Inferno: Vita, Causa / effetto Berlusconi: Imprenditore astuto 27 luglio: Fine della pre produzione nell’ “Eremo Rock” Platone: Immortalità Bosco: Sentirsi a casa Punk: Evoluzione Avril Lavigne: Business made in Usa Successo: Impostore Bene, questo è il vostro spazio, fate un salutto ai lettori di Hardsounds! Da un paio di settimane siamo partiti con il nostro tour che toccherà buona parte d’Europa in 30 date, vi aspettiamo agli show in Italia e se il caso vi vede in giro a gironzolare allegramente per altri stati, bene, let’s meet up there! Sul sito www.suneatshours.com trovate tutte le info, mp3, video, video live, foto ecc… todo gratis.

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