VALERIA SGARELLA: Niente specchi in camerino
Il libro narra le gesta dei Soundgarden, precursori di quel fenomeno musicale successivamente definito grunge. Tra tutte le band provenienti da Seattle, loro erano i più dotati a livello di songwriting ma anche quelli che hanno avuto meno succcesso a livello commerciale se paragonati a Pearl Jam, Alice in Chains e Nirvana che gia con il disco d'esordio avevavno venduto milioni di copie mentre i nostri hanno dovuto ammorbidire il sound fino a trovare la fama con "Badmotorfinger" ed il suo singolo 'Black Hole Sun'. L'opera non si concentra solo sui Soundgarden ma su tutto ciò che gravitava attorno a Seattle, improvvisamente diventata la mecca musicale (grazie al grunge) e lavorativa (aprirono diverse società informatiche tra le quali Microsoft) ma l'ondata di successo e la crisi americana, acuità da un eccessivo consumo di droga da parte dei giovani specialmente in quell'area, hanno causato una serie di morti che irrimediabilmente hanno portato delle conseguenze a livello psicologico tra i membri di quella scena poichè molto coesi tra loro: testimonianza ne sono i progetti nati da varie collaborazioni quali Mother Love Bone e Mad Season. Il libro, che si lascia leggere in maniera molto scorrevole, sviscera diversi aneddoti tra i quali le tre tournée italiane che sono costate ogni volta la perdita di un bassista; i grossi tour di spalla a Metallica e Guns And Roses, il rapporto coniugale e lavorativo tra Susan Silver moglie di Chris Cornell e manager della band e gli inevitabili periodi di buio in cui venivano fuori tutte le tensioni che si creano quando diversi caratteri sono costretti a convivere per lunghi periodi. L'autrice (si è recata personalmente a Seattle per vivere la città, i locali, le zone dove le band sono vissute e per prendere contatti con i protagonisti) si astiene volutamente dal ricercare le motivazioni che si potrebbero celare dietro la causa di morte del cantante, lasciando che la sua musica ci parli di lui. Piacevole lettura.
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