XANDRIA: Fire & Ashes
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26/08/2015I tedeschi Xandria, nella loro ormai più che decennale carriera, sono stati, tra i gruppi nell’ambito del metal sinfonico, senz’altro validi ma relegati quasi sempre in una posizione più defilata rispetto a autentici gruppi-manifesto quali, ad esempio, Nightwish, Epica e Within Temptation. Questo nonostante le loro indubbie qualità, che risiedevano anche in una particolare dose di personalità. Tra i vari elementi che hanno reso questa band così personale, fino a qualche anno fa, senz’altro si inserisce la collaborazione con la cantante Lisa Middelhauve-Schaphaus, che ha contribuito con la sua voce calda e suadente alla stesura della maggior parte del repertorio Xandria, e che ha caratterizzato la formazione di un preciso trademark all’interno del genere. L’uscita dalla band della Middelhauve e il passaggio alla Napalm Records ha costretto la band capitanata dal chitarrista Marco Heubaum a cercare nuove strade ed a porsi nuovi obiettivi. Il nuovo inizio degli Xandria è coinciso con l’ingresso alla voce della ex corista dei Therion Manuela Kraller. L’album che ne è seguito, “Neverworld’s End” del 2012, è stato un chiaro avvicinamento alle sonorità più tipiche del metal sinfonico, rendendosi di fatto più epiche che in passato, agevolando di fatto il compito alla Kraller che ha potuto sfoderare le sue note da cantante lirica. Pur essendo stato un buon album, “Neverworld’s End” non ha suscitato particolare entusiasmo, e si è deciso di interrompere il rapporto tra gli Xandria e la Kraller. L’intenzione è comunque di mantenere suoni bombastici e poderosi, e l’ingresso in campo della bella soprano Dianne Van Giersbergen ha fatto il resto, dando una grossa mano alla band. Solo omonima della più esperta Anneke, hanno però in comune (seppur con registri vocali diversi) il talento musicale, e lo si può registrare dall’ottimo “Sacrificium” dell’anno passato, sicuramente tra gli album symphonic-metal più riusciti negli ultimi anni. La Napalm, vedendo le qualità importanti dell’attuale voce e il rendimento musicale della band, ha drizzato le antenne ed ha colto l’occasione di lavorare con la band nella realizzazione di questo “Fire & Ashes”. Il lavoro, impreziosito come “Sacrificium” da una copertina scintillante (opera di una garanzia come Felipe Machado), è composto sia da inediti, che da covers e rivisitazioni di brani passati della band. Gli inediti “Voyage of the Fallen” (con i cori tipicamente in salsa Epica) e “Unembraced” denotano la voglia di continuare sulla strada dell’epicità e dei ritmi sostenuti schiaffati in faccia all’ascoltatore. Sensazioni forti che si stemperano parzialmente con l’altro inedito “In Remembrance”, un lento particolarmente emozionante con la Van Giersbergen che sa anche farsi struggente, rendendosi al contempo molto credibile.Ed anche nel capitolo “cover” si scoprono spunti interessanti. la rivisitazione di “Ravenheart” (tratto dall’omonimo album del 2004) e “Now & Forever” (da “India” del 2005) dimostrano che anche i pezzi in cui Lisa Middelhauve aveva dato il suo marchio col suo timbro particolare, possono essere ben interpretati in una chiave più lirica dalla Van Giersbergen, senza per questo stravolgere il pezzo. Inoltre, vengono ripresi due pezzi che hanno segnato la carriera dei rispettivi artisti. “I’d Do Anything For Love (But I Won’t Do That)” di Meat Loaf viene interpretata dalla band in maniera magistrale, con la Van Giersbergen assolutamente ai vertici per estensione e pulizia vocale, a cui si affiancano le parti vocali altrettanto suggestive di Heubaum e fraseggi musicali di elevata qualità. Discorso leggermente diverso per “Don’t Say A Word” dei Sonata Arctica: nonostante il tentativo di rendere il pezzo più personale possibile, non sembra invece colpire particolarmente nel segno, rendendo la prestazione complessiva un po’ troppo forzata. Gli Xandria mostrano di essere una compagine in buona forma, in cui la voce della Van Giersbergen si erge come protagonista, accompagnata da sezioni musicali di tutto rispetto. Aspettiamo quindi con particolare interesse il loro ritorno sulla lunga distanza, e il voto non particolarmente alto è esclusivamente sinonimo della quantità limitata del lavoro.
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