UFO: THE MONKEY PUZZLE
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29/09/2006Secondo album con Vinnie Moore in formazione, ormai in pianta stabile, e seconda ottima prova anche se al di sotto del precedente "You Are Here". La storica band inglese non ha nessuna voglia di cedere il passo, e continua a lavorare sodo sfornando dischi di tutto rispetto, continuando ad invecchiare come si dovrebbe. Attiva, ancora appassionata di quello che fa, e con lo sguardo proiettato in avanti. Non c'è dubbio che l'innesto di Moore abbia dato stimolo a Mogg/Way e soci, rinvigorendo lo stile ed il suono con una buona dose di tecnica e freschezza strumentale. Aspetti positivi che in questo "The Monkey Puzzle" trovano meno spazio a causa dello stesso Moore il quale svolge "solo" un lavoro di routine, calandosi pienamente nella figura di membro effettivo della band, e non di strumentista di passaggio poco incline allo stile tipico del gruppo convogliando il proprio di stile. Ma, d'altronde, sono aspetti che non influiscono in maniera pesante su composizioni convincenti che fanno di questo nuovo un lavoro apprezzabile, a tratti coinvolgente come nella ballad "Drink Too Much"(già intitolare una love song in quel modo è sinonimo di grandezza), ed in brani come "Who's Fooling You", "Black And Blue" e "Kingston Town" in cui i nostri dettano legge sul piano dell'interpretazione dimostrando quanto sia possibile comporre canzoni semplici, ma dirette ed intense. Il disco mostra qualche pecca nei primi due brani, godibili ma anonimi, qualche cedimento a livello di arrangiamenti, ed un filino di voce più basso per Mogg il quale, comunque, non ha perso ancora niente in espressività. Ma la classe abbonda, l'attitudine è quella giusta, e la voglia di far valere ancora il monicker dopo quasi 40 anni di carriera non è ancora scemata. Giù il cappello.
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