THE LADDER: FUTURE MIRACLES
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28/11/2004E' stata data stranamente poca visibilità al debutto discografico dei The Ladder, monicker sotto cui si nasconde, dopo la stupenda esperienza Shadowman, il duo Overland-Morris, coadiuvato in questa nuova fatica dal magico tocco della chitarra di Vinny Burns, il da tempo deficitario axeman dei mitici Ten. Musicalmente parlando ci troviamo di fronte ad un vago remake del progetto sopracitato, le cui differenze stilistiche sono subito individuate nell'abbandono definitivo dei territori seventies precedentemente accennati, elemento che aveva finito per rendere alquanto caratteristica la parentesi Shadowman. Ma non solo, perché qui lo zuccheroso AOR lascia invece spazio ad un passaggio maggiormente indirizzato verso il più classico rock radiofonico, nonostante siano ancora tangibili numerosi richiami allo stile precedentemente proposto, qui in particolare nei momenti più dolci e rilassati. L'attitudine chitarristica di Burns ha indubbiamente influito sulla direzione intrapresa in "Future Miracles", il quale, dopo una serie di attenti ascolti, risulta essere un cd di indubbio valore, ottimamente prodotto dal veterano Steve Morris e trascinato dalla favolose parti vocali di Steve Overland, un singer che sembra rimanere indenne al trascorrere delle numerose primavere, capace di mantenere inalterato il particolarissimo timbro di voce che lo ha reso celebre all'interno della grandissima parentesi FM. La sezione ritmica, composta da due ottimi players del calibro di Pete Jupp e Bob Skeat, va a completare un quadro più che mai roseo, dipinto alla perfezione dalle innegabili qualità musicali di artisti oramai rodati nell'ambito del rock melodico, in grado di produrre un lotto di composizioni semplici e trascinanti, come richiesto nella migliore ricetta del vero melodic rock. In conclusione non posso che consigliare l'acquisto dell'album in questione a tutti i fans della musica degli FM e successivamente del progetto Shadowman, i quali potranno tuffarsi, con assoluta naturalezza, negli incontaminati territori dove melodia e romanticismo si fondono in un tutt'uno. Per sognare ad occhi aperti, sempre ed ovunque.
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