THE FLOWER KINGS: THE RAINMAKER
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19/12/2005Gli amanti del Prog Rock, soprattutto di quello con richiami agli anni 70, conoscono alla perfezione i Flower Kings. La band, attiva dal 1994, è uno dei gruppi che potremmo definire 'di riferimento' nel genere e i suoi componenti non stanno mai fermi partecipando anche a una serie di progetti paralleli (cosa che capita molto spesso all'interno del genere) complessi e di altrettanto alto livello e fama, tipo The Tangent, Kaipa, Transatlantic. The Rainmaker è il loro album da studio del 2001 ed è composto da oltre 70 minuti di ottimi arrangiamenti prog rock che sanno coninvolgere l'ascoltatore dall'inizio alla fine. Stolt e compagni hanno saputo inserire in questo album tutta la loro capacità compositiva e lirica, mettendo nelle mani (o meglio melle orecchie) di chi ascolta un disco che va assaporato dall'inizio alla fine, magari comodamente seduti in poltrona e in pieno relax. Esaminando i vari brani si rimane subito colpiti dall'opener del CD 'Last Minute On Earth' che spazia da inserti jazz ad altri classici di una ballata rock, molto bello anche l'incipit del testo che ci pone la questione di cosa faremmo se fosse il nostro ultimo minuto sulla terra. Ma tutto il disco è su grandi livelli con altre perle come 'World Without A Heart' (anch'essa splendida ballata), 'City Of Angels' (molto melodica e con ottimi cori), 'Sword Of God' (dove si può notare un innesto di potenza nelle sonorità) e 'Serious Dreamers' (con una tastiera padrona del brano che è una perfetta chiusura del disco). In pratica nulla e lasciato al caso e tutto è studiato alla perfezione: ogni passaggio e cambio di ritmo all'interno dei brani è azzeccato e perfettamente eseguito, e della tecnica dei singoli componenti possiamo essere certi. Nota di merito anche alla copertina che è molto bella e suggestiva. Questa miscela di suoni, inventive e liriche ci regala uno dei migliori album di questo gruppo e un disco che ogni fans del prog rock dovrebbe avere; unica nota a margine e che chi non ama in specifico le sonorità anni settanta potrebbe non apprezzare a pieno il lavoro, ma sono convinto che sicuramente anche a loro questo album lascerà qualcosa.
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