STONE LAKE: Marching On Timeless Tales
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20/07/2011Questi cinque svedesi sono veramente ultraproduttivi: cinque dischi in poco più di sei anni! Non si dissociano da quanto creato in precedenza, quindi un hard rock misto ad un metal melodico tanto caro a band quasi Masterplan, Pink Cream '69 e Jorn. La qualità della proposta è altissima sia per quel che concerne la produzione, sia la tecnica in possesso ai cinque ragazzotti; alla consolle troviamo il mastermind della band, quel Jan Akesson che, oltre ad essere il chitarrista, è il principale compositore e responsabile dell'ottimo sound di questo prodotto. Il problema è al solito dei singoli pezzi che alla fine si assomigliano un po' tutti e che, se si pubblicano così tanti dischi, si rischia la sindrome dei Last Autumn's Dream, ovverosia troppi dischi dove si salvano pochi brani, il resto è filler allo stato brado. Alla fine si ha tutto il contorno perfetto, ma scovare un brano effettivamente che si insinua nella mente dell'ascoltatore è veramente dura. Forse "Snakechild" e poco altro. Non bastano cambi di tempo, brani più veloci o più riffati se, quando giunti alla fine, si pensa "tutto qui"? Si consiglia un periodo di riflessione e riposo in modo da preparare il prossimo capitolo con calma, non hanno senso quattro album, quindi una media di più di quaranta pezzi in totale, dove se ne salvano in totale solo cinque o sei.
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