MAGNUS KARLSSON'S FREE FALL: Hunt The Flame

Con il nuovo 'Hunt The Flame' sono quattro i lavori pubblicati dai Free Fall come sempre sotto l'egida della nostrana Frontiers, e che vedono come al solito il principale (se non unico) punto di riferimento l'axe man Magnus Karlsson che, come al solito, si occupa di tutti gli strumenti fatta eccezione della batteria affidata al concreto Anders Kollerfors. Undici sono i vocalist che partecipano al progetto, uno per ogni brano, si segnalano in particolare Jakob Samuel (ex The Poodles), Alex Strandell e Kristian Fyhr già reduci da notevoli prove rispettivamente con Crowne e Seventh Crystal. Siamo più o meno tutti a conoscenza delle qualità tecniche e di songwriting di Magnus, e questo 'Hunt The Flame' ne rappresenta una ulteriore conferma, tuttavia non si può fare a meno di rimarcare qualche momento di stanca, di staticità compositiva di una formula che già nel terzo atto del progetto Ferryman cominciava a manifestare i primissimi segni di usura. Tra melodic metal, passaggi più indirizzati all'hard rock ("You Can't Hurt Me Anymore" ottimamente interpretata di Samuel), impennate power gli amanti di queste sonorità non rimarranno certo delusi, ma al di fuori di qualche piccola sorpresa (“Holy Ground” che vede all'opera il singer indiano Girish Pradhan) sembra quasi che Magnus si sia costruito una propria zona di confort a pregiudizio della varietà compositiva, come appena accennato nonostante i brani presentino tutti i requisiti richiesti (energia, gusto melodico, vocals sufficientemente graffianti), e che si adattano perfettamente ai vari singer che si avvicendano al microfono (la presenza di almeno una female vocalist sinceramente non avrebbe sfigurato affatto). Di certo il giudizio rimane comunque positivo, a tratti anche ottimo; siamo però lontani dai massimi livelli a cui siamo stati abituati in passato, ma è bene ricordare che una piccola temporanea flessione può risultare fisiologica.