STEEL CAGE: OBSIDIAN

“Obsidian” è il nuovo lavoro per i nostrani Steel Cage, band che gira da svariati anni nella scena underground italiana e che in passato ha potuto contare su un riscontro di stampa e pubblico di notevole fattura (top demo in diverse riviste e prestigiose partecipazioni festivaliere). Questo full length è in realtà più che un semplice disco ma un vero e proprio progetto su più livelli atto a svelare il concept di sfondo fatascientifico che gira intorno ad “Obsidian”; nel dischetto troviamo infatti una corposa sezione multimediale comprendente video, gallery e un’anticipazione del romanzo scritto dal chitarrista Gianluca Rungetti. “Obsidian” dunque dovrebbe presentarsi bene fin dall’artwork, e qui cominciano le prime pecche. La confezione del cd è piuttosto approssimativa nella sua pur buona progettazione e risulta eccessivamente sgranata, ma non escludo che sia un difetto riscontrabile esclusivamente nelle copie promozionali destinate a noi scribacchini. Passiamo al lato musicale ora. Gli Steel Cage ci propongono un metal piuttosto aggressivo, a cavallo tra il thrash e il death scandinavo, ben irrobustito da una prestanza tecnica di prim’ordine: si sente che i ragazzi hanno esperienza. Brani come “Damned Soul”, “Through Your Eyes”, “Just A Nightmare” o “A Coin For Acheronte” sono ottimi biglietti da visita, ma il tutto viene inficiato da una produzione di basso livello, troppo ovattata e troppo amatoriale, che pregiudica in modo irreparabile un disco che poteva essere, seppur nella sua poca originalità, un tassello maiuscolo per il metal estremo italiano. Un vero peccato, soprattutto a fronte delle innegabili capacità possedute dagli Steel Cage. Rimandati sulla fiducia.