SOUNDGARDEN: SCREAMING LIFE/FOPP
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13/04/2006Tra le varie band che hanno dato vita all'epopea grunge i Soundgarden sono stati, insieme agli Screaming Trees, tra le più sottovalutate sia artisticamente che dal punto di vista dell'importanza storica, in particolare se si pensa ancora oggi quanti gruppi nu/alternative ne portino segnata l'influenza (Alter Bridge, Dark New Day, Shinedown per fare qualche nome); i Soundgarden sono stati, con i Malfunkshun del defunto Andrew Wood, tra i veri iniziatori di quella scena che marchierà a fuoco gli anni '90 segnando la fine del cosiddetto "hair metal" e dando una sana scossa di "realismo" ad un modo di fare musica che sembrava ormai la parodia di se stesso. Con i Soundgarden e in generale col movimento grunge la musica e la vita di tutti i giorni ritornano ad essere il centro dell'attività di una band, la semplicità nel presentarsi e nella forma musicale un ritorno alle radici dei '70, ma soprattutto la forza scardinante e di ribellione che il metal e l'hard rock avevano perso si concretizza proprio nelle bands di Seattle. I Soundgarden si formano nell'85 attorno alle figure di Kim Thayil (chitarra) e Hiro Yamamoto (basso) ad essi si aggiunge subito come batterista Chris Cornell, i cui modelli musicali erano, sorprendentemente, Stewart Copeland dei Police e Neil Peart dei Rush. I tre cominciano a suonare con Cornell che opera sia come batterista che come vocalist, ma ben presto le qualità vocali di Chris lo portano a diventare il frontman della band ed a lasciare, dopo vari tentativi con altri drummers, le pelli a Matt Cameron riservato batterista con una grande passione per il jazz ed i tempi dispari. Come nome della band viene scelto il termine "Soundgarden" relativo ad una scultura situata in un giardino pubblico di Seattle. Il lungo cammino dei Soundgarden comincia con una partecipazione ad una compilation della Deep Six Records, etichetta indipendente che per prima addocchiò Cornell e c., ma ben presto il quartetto firma per la Sub Pop l'etichetta di Seattle che farà da promotore della scena grunge. Per la Sub Pop i Soundgarden pubblicano due mini-lp ("Screaming Life" dell'87 e "Fopp" dell'88) che verranno poi raccolti in un unico cd. A dispetto di quello che è sempre stato scritto, la musica del gruppo non si presenta come la semplice somma algebrica del sound di Led Zeppelin e Black Sabbath, presentando invece invece influssi che vanno da Siouxsie And The Banshees e Killing Joke fino al jazz. Tale varietà si riflette in "Screaming Life" che si apre con "Hunted Down" una sorta di rock in dispari figlio dei Led Zeppelin sconvolti in acido, subito seguita da "Entering" che sembra nascere da una jam assurda tra Bauhaus e Led Zeppelin. Ma si cambia ancora con "Tears Forget" brano punk sguaiato ed invero un pò fuori luogo, per arrivare al capolavoro della track list: "Nothing To Say" un brano fantastico che richiama in un sol botto Black Sabbath, Led Zeppelin, Siouxsie And The Banshees e Killing Joke e con un Cornell magnetico e oscuro capace di innalzare una muraglia di suono con una voce tanto alta quanto potente. A chiudere ci pensano "Little Joe" sorta di filastroca rock e la noiosetta "Hand Of God". Meno stimolante risulta il successivo "Fopp" che si apre col rock moderno ma poco convincente di "Kingdom Of Come" e dopo una ottima "Swallow My Pride" si perde in una title track (tra l'altro cover degli Honey) carina ma dalla longevità molto bassa. Ciò che emerge da questi due mini-lp è una band ancora acerba dai molti riferimenti musicali ma poco focalizzati in un sound uniforme, dall'altra un Cornell ancora inesperto ma già in grado di rendere speciale ciò che canta. D'altronde va detto che i Soundgarden erano ai tempi malapena ventenni e che la creazione di un sound personale non è mai cosa facile, in ogni caso se siete tra gli amanti del grunge questo è un cd che potete tranquillamente prendere in considerazione per l'acquisto.
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