STORM OF DAMNATION: TEARS CATCH FIRE
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03/02/2009Secondo album (che si aggiunge al debut e ai tre demo) per gli Storm Of Damnation, seguaci indefessi del grunge e di Kurt Cobain, ma che cercano perlomeno di spingersi oltre tentando sperimentazioni che, con le dovute distanze, potrebbero essere paragonate alle idee dello stesso Cobain, idee che hanno cambiato il mondo (musicale e non) facendo incazzare i metallari. Ben diciotto brani, con minutaggio variabile, mostrano un po’ tutti i colori del grunge degli ultimi anni, pescando da Nirvana, Alice In Chains e compagnia bella, con brani talvolta riusciti (nella maggior parte dei casi in realtà, anche se con un po’ di ripetitività) e talvolta un po’ meno. Però, bisogna andare con calma; soprattutto perché una band arrivata al secondo disco non può permettersi di infilare svariati strafalcioni nei titoli in inglese (roba da prima elementare, e mi dispiace dirlo, ma cose tipo "Stop To Cry", "Time Throw Away" o "Not Rain All Time" per citare i peggiori, sono imperdonabili) o di avere una grafica approssimativa e così tanto casereccia. Insomma, non siamo più nel 1994, e anche i nostalgici ormai stanno accettando la modernità.
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