S.I.N.: EQUILIBRIUM
data
03/10/2005Ci sono bands che, all'interno delle varie recensioni, necessitano di diverse e dovute puntualizzazioni per idenfiticarne lo stile ed il possibile bacino d'utenza, e altre invece che, neache a dirlo, possono subito essere inquadrate in un preciso filone musicale. Proprio a quest'ultimo schieramento appartengono gli Hard-Rockers teutonici S.I.N., pronti con il qui discusso "Equilibrium" ad affrontare le porte della seconda prova discografica. Il loro genere, infatti, è un hard-rock di chiara matrice germanica, debitore senza mezzi termini a quanto già proposto dagli Evidence One, nessun particolare escluso: parti vocali, ritmiche quadrate, sound potente e solido sono gli elementi su cui si basa la proposta dei S.I.N, la quale non lascia quindi scampo a puntualizzazioni ed argomentazioni successive, se non magari relative ad un'utilizzo sicuramente più marcato delle parti di doppio-pedale ad opera del drummer Alex Hlousek (Wild Union, Van Horne, Forever). La produzione, particolarmente attenta a rendere i brani particolarmente magniloquenti e maestosi, intreccia anch'essa la via della similitudine con quella dei propri colleghi capitanati da Carsten Schulz, lasciando le ultime note del caso alla presenza in qualità di guest da parte di Michael Voss (Casanova) e Michael Klein (Wicked Sensation). A questo punto, se dovesse ancora servirvi un consiglio, eccovi accontentati: se odiate a morte le tipiche sonorità germaniche alla Evidence One fuggite dai S.I.N. come al cospetto della pestilenza più acuta, al contrario vi consiglio invece di fiondarvi senza esitazione dal vostro negoziante di fiducia, che sazierà senza mezzi termini tutta la vostra voglia di duro hard-rock teutonico. Io mi inserisco nella seconda schiera, voi fate un po' come meglio credete.
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