ROOMMATES: Fake
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04/07/2017La sensazione è bellissima. Stiamo viaggiando su strade polverose, quelle dell’America del sud. Serpenti a sonagli lungo le highway desolate, il sole che picchia duro. Accogliamo emozioni contrastanti, adrenaliniche, riflessive subito dopo. I Roommates sono fuori con il loro debut album, un disco che suona già maturo. La band, nonostante sia alla prima esperienza, possiede una buona caratura tecnica, così come gli arrangiamenti che evidenziano le già buone idee di partenza. La produzione del disco è pregevole, acustica ed in linea con quello che doveva essere il risultato finale, tuttavia dove l’album richiede spinta questa non viene meno, anzi. Il genere dei Roommates oscilla tra un southern rock contaminato da hard rock, blues, fino a sconfinare nei timidi momenti del country americano come in occasione di “Fakin Good Manners”, mentre per “Black Man Guardian” il rock si fa più scanzonato e moderno: i party a bordo piscina accostati ai super alcolici giocano brutti scherzi. Le voci sono state curate nel migliore dei modi, davvero un ottimo lavoro sotto ogni punto di vista. Promuovo, quindi, a pieni voti questo disco nella sua totalità, lo standard che la band tiene si colloca sui piani alti, nessuna stonatura, solo buone parole. Di recente la band è stata citata dai grandi Lynyrd Skynyrd, maestri del genere che si sono accorti dei nostri connazionali. Una soddisfazione immensa per una band esordiente.
Siete pronti a viaggiare sulle note dei Roommates? Non conoscete meta? Siete soli? Vi consiglio un ottimo compagno di viaggio, si chiama 'Fake'!
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