PETRA MESCAL: OCCHIO
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19/06/2006Band lombarda attiva da tre lustri alle prese con un pop-rock di assai facile assimilazione che alterna pochi buoni momenti ad altri assai poco ispirati. "Occhio" è un disco che scivola via senza colpo ferire lì dove le liriche diventano scontate a causa di parole e rime gia scritte miliardi di volte dall'intero panorama artistico italiano (già intitolare una canzone "Bimba", e farcire il testo con frasi come "...perdonami, bimba mia ascoltami..., è sintomo di una certa furberia che strizza l'occhio ad un pubblico composto da ragazzette con apperecchio odontoiatrico alle prese con le prime crisi sentimentali), nonchè da melodie che richiamano sotto diverse sfumature quanto già detto dalla scena della musica leggera nostrana. I buoni momenti si hanno quando i nostri non ammiccano, e si danno da fare sia sul piano strumentale, sia su quello dei testi con due ottini brani come "Metromode" ed "Illimiti" che riescono nell'intento di (ri)creare atmosfere urbane credibili grazie ad un buon uso della distorsione, e grazie ad arrangiamenti che funzionano sfruttando al massimo le proprie doti. Buona la produzione, moderna ed efficace, ma tutto ciò non basta a far decollare un lavoro che si tarpa le ali da solo insistendo troppo sulla carineria sonora fine a sè stessa, e solo sporadicamente sulla sostanza e sulla espressione di una personalità che in dosi più cospicue certo gioverebbe ad una maggiore e migliore crescita artistica.
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