OTTONE PESANTE: DoomooD
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04/10/2020Coniugare jazz e metal non risulta frequente, solitamente. A maggior ragione quando il jazz s’incrocia con le frange più dure ed estreme del metal. Attualmente, nel dare risposta a questa premessa, viene in mente una sola band, perdipiù italiana, che riesce a costruire questi dettami stilistici ed artistici al meglio: Ottone Pesante. Il trio romagnolo, che si compone di tromba, trombone e batteria, giunge grazie ad Aural Music al terzo album, ‘DoomooD’, che a differenza dei precedenti, assume contorni ancora più oscuri e torbidi, a partire proprio dal titolo dell’album. Questa oscurità tradotta in musica in questo disco può essere, contemporaneamente, ben percepita anche trasportando queste musiche in contesti cinematografici, assumendo contorni idealmente interessanti per potenziali pellicole afferenti ad ambiti sci-fi, fantascientifici, finanche all’horror. Questa sensazione sembra ripercuotersi per l’intero lotto dei brani, tra i quali si possono comunque notare degli spunti di vario interesse. La combo iniziale “Intro The Chasm – Distress” ha delle sonorità molto vicine ad aspetti operistici e sinfonici, condendo comunque il loro lato jazzistico con la componente metal. “Tentacles” vede alla voce la partecipazione di Sara dei Messa (altra band che collabora con Aural Music), all’interno di un’atmosfera incline a profondità sotterranee tutte da scoprire; luoghi dove proprio le piovre tentano di catturare malcapitati avventurieri brandendoli con i loro letali tentacoli. Ovviamente non mancano gli episodi di metal più estremo. “Serpentine Serpentone” ne è chiaramente un esempio, in cui le velocità aumentano esponenzialmente e dove le guest vocals in scream di Silvio degli Abaton accentuano ulteriormente il disagio emotivo. E da non sottovalutare i frammenti più malvagi di “Grave”, che da un inizio funereo, lentamente aumenta i giri fino ad arrivare ad un bridge finale di stampo black. Chi ha potuto assistere dal vivo alle performance di questo trio, saprà benissimo quanto loro si trasformino sul palco ed accentuino ulteriormente i loro virtuosismi, dandogli maggiore vigore e superbia. Con quest’album gli Ottone Pesante sembrano apparentemente smorzare i loro toni, ma resta comunque intatta ed indubbia la loro qualità e la loro originale proposta, che resterà sempre motivo di grande interesse.
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