OBERST: Paradise
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25/11/2020Prima uscita discografica per i norvegesi Oberst, band che approda subito in una label importante come Indie Recordings, proponendo un core metal dalle sfumature interessanti. Le divagazioni nel sound degli artisti riguardano digressioni progressive ed alternative rock, affacciandosi ad armonie che guizzano tra le ricercate strutture. La band mostra freschezza ed attualità nei suoni, senza però cadere in una banalità fatta di citazioni e dogma del filone. Troviamo un po' monotona l'interpretazione vocale, certamente in linea con il concetto core, ma forse eccessivamente ancorata a clichè a cui invece, a livello strumentale, la band ha saputo distaccarsi. Al di là di ciò, dinamicità ed una produzione azzeccata rendono Paradise godibile. Le sparute espressività rock alleggeriscono un album che, per la propria stessa natura, potrebbe diventare indigesto per le sguaiate manifestazioni vocali. Se andate cercando un metalcore al passo dei tempi, ma al contempo con personalità, il primogenito degli Oberst farà per voi. Se non amate il filone, invece, dovreste stare alla larga da un album che, a conti fatti, non smuove l'indice di gradimento visto alcuni elementi predominanti e distintivi del genere.
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