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NARNIA: Ghost Town

data

01/04/2023
84


Genere: Heavy Metal, Power Metal
Etichetta: Narnia Songs
Distro: Sound Pollution
Anno: 2023

Ben ventisette sono gli anni di carriera per la christian metal band scandinava che, tra mille vicissitudini, porta avanti con grande coerenza la propria filosofia musicale. Tenendo conto della reunion avvenuta nel 2014 (il combo si era sciolto tre anni prima), siamo al terzo lavoro discografico, sicuramente il migliore dove la potente e grintosa voce del singer Christian Liljegren associata al magistrale guitar work di CJ Grimmark danno vita ad un lavoro praticamente senza sbavature, eliminando alcuni alti e bassi che si notavano nelle precedenti apparizioni discografiche. Affiancati dalla sezione ritmica costituita da Jonatan ”Jono” Samuelsson al basso e da Andreas “Habo” Johansson alla batteria, elementi di assoluta garanzia, dobbiamo evidenziare un operato coi fiocchi anche da parte di Martin Härenstam alle prese con tastiere e synth utilissimi nel dare quel quid di modernità al sound, rendendolo quindi meno prevedibile senza snaturare l'approccio dei brani sempre piuttosto diretto. Molto bello l'intreccio tra chitarre e tastiere nell'opener "Rebel", un power assai sostenuto che trasuda certamente carica positiva. "Thief" assume tonalità un tantino più cupe e riflessive tendenti anche al progressive (le notiamo più avanti anche in "Descension"), l'esplosività vocale di Christian prende il sopravvento nel class metal "Hold On", la title track è la chiara dimostrazione del trionfo del gioco di squadra con CJ più che mai ispirato, un musicista a proprio agio con le scale minori e quindi dal forte gusto neoclassico, una sorta di Malmsteen con meno svolazzi e decisamente più coinvolgente. Proseguendo la disamina non possiamo fare a meno di rimarcare tracce quali "Alive" e "Modern Day Pharisees", in particolare quest'ultima dove il groove rock sfocia in un bellissimo guitar solo dallo squisito flavour quasi jazz. Chiudono quest'opera "Out Of The Silence", strumentale dalle bellissime atmosfere sognanti, e "Wake Up Call" dove le tastiere lasciano immediatamente spazio ad un riff estremamente dinamico che si sposa assolutamente bene con il testo, lo splendido ritornello rimembra il periodo dei magnifici Rising Force. Un lavoro dallo stile ben definito e codificato, ma non monocorde, in cui ciascun brano possiede una propria identità dove l'interazione tra tecnica di prim'ordine e tradizione power neoclassica, senza rinnegare comunque una certa modernità nella struttura, dà finalmente luogo a qualcosa che possa degnamente ricordarsi.

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