KING WRAITH: Of Secrets And Lore
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19/01/2016Due componenti fuoriusciti dai Bejelit (che hanno poi cambiato nome in Temperance), precisamente nelle persone del chitarrista Daniele Genugu e Giorgio Novarino hanno dato vita nel 2014, con l'aggiunta di Matteo Avanzo, ad un nuovo ensemble dedito ad un metal dai connotati tipicamente classici ma ricco di epicità grazie alla evocativa voce dello stesso Genugu. Forti sono richiami a band come Running Wild e anche Omen, non ci vuole molto a capirlo già fin dalle prime battute. Brani come "Poseidon" e l'ispiratissimo inno pirate "Flag of a Black Ship" hanno tutte le carte in regola per insidiarsi nel corpo e nell'anima dei defenders, una perfetta sinergia tra l'epicità dei chorus e la brillantezza e forza del guitar sound. La carica di energia sembra non esaurirsi col dipanarsi dei brani, in particolare nell'atletica "Roll 'n' Ride", simulacro di una qualsiasi hit della band di Rolf Kasparek e in “Jaws Of Death”. Le atmosfere medievaleggianti si apprezzano ben volentieri nella manowariana "Iliad", con la cadenzata "Evil And Skulls" si veleggia in acque territoriali appartententi ai Manilla Road. L'unico pezzo a non convincere è l'acustica ballad titletrack piazzata a conclusione del lavoro, dall'incedere davvero troppo monotono. Di certo i King Wraith non inventano niente, ma riescono a ben figurare piazzando un prodotto di buon livello, da gustarsi tutto di un fiato, un prodotto competitivo, capace di tenere botta nei confronti di realtà più blasonate senza la necessità di ricorrere a pacchianerie varie. Forse qualche piccolo neo lo si può intravedere nel nel cantato che, pur impattando positivamente sul lavoro (bella la timbrica), dovrebbe acquisire una più evidente versatilità.
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