LEAVES' EYES: Fires In The North
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24/10/2016La notizia della dipartita di Liv Kristine dalla creatura Leaves’ Eyes, fondata con il suo compagno Alexander Krull dopo l’uscita di scena dai Theatre Of Tragedy, è stata al centro della scena metal qualche tempo fa, a cui si sono aggiunte botte e risposte, dichiarazioni ufficiali non estremamente chiare, e qualche strascico al limite delle vie legali non particolarmente positivo che ha minato anche i rapporti strettamente personali tra Liv Kristine e gli altri componenti della band, in particolare proprio con l'ormai ex compagno di vita Krull. È stata inoltre un’autentica botta soprattutto per i fans della bionda cantante norvegese, che non le hanno mandate a dire nei confronti nella band, accusandoli di mancata riconoscenza ed addirittura decretando la fine della storia dei Leaves’ Eyes. Invece questa storia va avanti, ora con Alexander Krull al timone ed in pieno controllo della situazione, e con la soprano finlandese Elina Siirala come nuova voce femminile. Nelle date live che sono seguite all’allontamento di Liv Kristine, la Siirala ha iniziato a fare un po’ di rodaggio con il repertorio dei Leaves’ Eyes, ricevendo l’interesse del pubblico ed un positivo riscontro e sostegno. Per fare in modo che la sua voce e la sua personalità vengano ulteriormente enfatizzate, la band ha pensato di pubblicare un EP con all’interno un brano inedito, “Fires In The North” (presente anche in versione acustica) e tre brani rivisitati dall’ultimo full-length ‘King Of Kings’. In questi 20 minuti complessivi di musica, possiamo constatare che la Siirala è sicuramente una voce dalla buona impostazione lirica, ma come se ne trovano anche molte altre in giro. Si inserisce comunque decentemente e non sfigura sulla struttura musicale dei brani, ma per raggiungere la personalità e la caratteristica interpretazione di Liv Kristine (sulla scena musicale da vent’anni) deve ancora pedalare abbastanza. Il brano inedito sicuramente non lascerà ricordi indimenticabili, si nota una ensemble strumentale che presenta delle batterie ancora non pienamente cariche; il growl di Krull è sì presente, ma non sostanzialmente incisivo come in passato. Può essere comunque un discreto punto di ripartenza per una band che deve necessariamente ricaricarsi dopo un episodio non da poco, e che deve lavorare sodo per produrre un album di qualità che li possa riportare nei piani alti del metal sinfonico, ma soprattutto per riconquistare quella schiera di fans che hanno in Liv Kristine la loro stella polare e per farli ricredere dimostrando che la scelta di Elina Siirala è stata una scelta vincente.
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