GOJIRA: THE WAY OF ALL FLESH
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22/10/2008I Gojira sono una delle massime espressioni del metal attuale. Inizio pericoloso? Affatto, a meno che non si abbiano le orecchie ben foderate di salame. Con una notorietà sempre più in ascesa (meglio tardi che mai), anche grazie a tour di una certa importanza, la partecipazione di Joe al disco dei Cavalera Conspiracy e le lodi sperticale di Randy dei Lamb Of God (anche guest vocals in questo nuovo capolavoro, nel pezzo "Adoration For None"), i quattro francesi si stanno imponendo come una delle poche, vere e genuine band di metal sperimentale e pachidermico, e mi permetto di dire anche che i Mastodon sono ancora anni luce indietro. 'From Mars To Sirius' era un disco oggettivamente inattaccabile, e migliorarlo era difficile. 'The Way Of All Flesh' fa sembrare il compito una stupidaggine; dall’iniziale, terrificante e apocalittica "Oroborus", Duplantier e compagni ci fanno entrare in un trip senza fine, lunghissimo ma dal quale non si vuole uscire, nonostante le visioni siano da incubi. Non ci sono ritornelli da cantare o breakdown, solo disperazione contro l’uomo che sta avvelenando il pianeta (splendidi testi) e un muro di suono che impietrisce. Boh, ho finito gli aggettivi. "A Sight To Behold", "Vacuity", la straziante title track, è tutto imperdibile qui dentro. Da avere, da comprare, visto anche che l’artwork, a cura proprio dei fratelli Duplantier, è magniloquente. Ascoltare, inchinarsi, ripetere.
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