JORN: UNLOCKING THE PAST
data
02/02/2007L'opera di riscoperta del passato di Jorn Lande poteva solo comprendere un sostanzioso pugno di brani di band storiche dell'hard rock classico considerato il suo background. Da buon discendente di vocalist come Corverdale e R.J. Dio ai quali a ragione è sempre stato accostato, questo "Unlocking The Past" è un trattato sulla sua formazione canora. Circondato da un nugolo di strumentisti tra i quali vale la pena ricordare Ronnie Le Tekro,Ralph Santolla, Don Aireye John Macaluso, Jorn dimostra di sentirsi a casa qualsiasi brano interpreti. E la sua intensa partecipazione fa in modo che oltre ad un album di cover il disco figuri come una dichiarazione d'amore verso quegli artisti e quelle band che lo hanno guidato fin da adolescente: assolutamente coinvolgente la sua partecipazione tanto da non far rientrare il lavoro in quella categoria che vuole CD del genere meri esercizi di stile per assolvere esigenze contrattuali, o compiacere alle etichette. In fatto di brani poche le segnalazioni specifiche che mi sento di riportare. Le dieci canzoni hanno tutte un tiro immediato ed una rinnovata dose di passione. Forse la sempreverdi "Burn" e "Kill The King" meritano menzione particolare per il loro dirompente incedere, ed alcuni brani per la sopresa che rappresentano in quanto mai avresti immaginato potessero finire nel disco pensando alle probabili ed usuali cover di Lande. Parlo di "Lonely Is The World" dei Sabbath era Dio(tratto da "Heaven And Hell"), "Cold Sweat" dei Thin Lizzy, "Naked City" dei Kiss, "The Day The Earth Caught Fire" dei City Boy. Tutte all'altezza degli altri classici che vanno a completare un interessante mosaico restaurato com perizia per l'occasione da un grande "archeologo" contemporaneo.
Commenti