JOHN DOE: SIN SYMPHONY
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16/08/2010It’s only rock'n' roll but i don’t like it. Sesso, birra, correre con la moto, sballarsi, divertirsi, orinare sul mondo, ok, ok…ma la proposta musicale? Al di là dell’atteggiamento e dei testi intonati in un inglese un po’ all’amatriciana (decisamente migliore quest’ultima) il loro rock tra il glam, il classico blues e l’heavy è piuttosto scontato e decisamente mal interpretato da Anto (più a suo agio nel percuotere piano e tastiere) che, se riesce a giocarsela nei pezzi più tirati con un atteggiamento un po’ punk, nei lenti ("Piano, Ink & A Dead Friend" è forse la traccia che sa meno di già sentito e gode di un arrangiamento meno tirato via) stona vistosamente, tentenna, mostrando decisamente la corda (la linea vocale di "The P. Song", sempre maldestra, sembra incollata con lo sputo a quella di piano). I bergamaschi osano addirittura una italian version del brano a cui evidentemente puntano di più, la veloce "Little Girl Adventure", come bonus finale confermandoci quanto i testi siano frutto di una scrittura superficiale e davvero poco pensata (tra l’altro c’è più inglese che italiano in questa versione). L’artwork di questo debut autoprodotto è senza dubbio curato ma sarebbe stato più cauto e più umile puntare ad un e.p. per sentire poi che aria avrebbe tirato. E, tanto per intenderci, non passa un filo d’aria.
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