IMMOLATION: SHADOWS IN THE LIGHT
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16/10/2007Ritorno alle scene per una delle colonne portanti del death metal: gli statunitensi Immolation. Il solo nome della band è già un marchio di garanzia, quindi non mi dilungherò in presentazioni. Li avevamo lasciati nel 2005 con l'ottimo e in un certo senso innovativo 'Harnessing Ruin', e adesso vediamo un po' in due anni cosa sono stati capaci di fare questi cattivissimi New yorkesi. L'album è duro e ha un violentissimo impatto sull'ascoltatore, e a questo ci eravamo tutti abituati. Ma la cosa che stupisce nelnuovo full-lenght è la melodicità, che traspare dai fraseggi, dai riff e dall'elaborata componente solistica, il tutto perfettamente incastonato nella più totale e intransigente struttura ritmica Death metal. Non pensate, quindi, ad una svolta melodica degli Immolation, ma piuttosto al difficile risultato di riuscire ad inserire della melodicità nell'estremo. E qui parliamo di un fascino assolutamente oscuro e cupo, vista la disperata malinconicità che traspare dalle linee melodiche dei chitarristi, che sembra vogliano musicare la lenta, agonizzante, morte della Terra, anzi lo fanno: "World in Agony, World in pain World in Anger, Word insane Cursing ourselves, causing our death Abusing the earth, it's coming apart Can we undo, what we have done Before we undo, what we become The earth is bitter The earth is black What have we done There's no going back". Altro aspetto da segnalare, l'estrema facilità con cui si lascia ascoltare. Certo, il livello tecnico è sempre alto, e gli axe-man costruiscono riff su riff, ma le dieci tracce di 'Shadows In The Light' sono un qualcosa di catchy, di facilmente assimilabile, per quanto intricato. In conclusione, possiamo dire che con questa nuova uscita (tra le migliori del 2007), agli Immolation è nuovamente toccato il ruolo di condottieri nella scena death mondiale. Ed è da parecchio, che insieme a pochi altri, vediamo Dolan e compagnia in prima linea.
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