HEARTPLAY: WHERE THE DEADENDS MEET
data
05/11/2004Seconda uscita discografica per gli Heartplay, band finnica nelle cui fila milita, tra gli altri, il bravo singer degli Urban Tale Kimmo Blom, una delle voci più caratteristiche del panorama rock melodico attuale. Prodotto dalla band stessa e composto da dieci tracce per un totale di circa quaranta minuti, "Where The Deadends Meet" si muove a cavallo tra l'AOR tipico della band madre di Blom e alcune piacevoli escursioni in territori maggiormente Westcoast, molto vicine, in determinati passaggi, a quanto proposto dai Crossfade nel loro "White On Blue". Molte sono le particolarità insite all'interno dell'album in questione, una su tutte la voglia di osare maggiormente rispetto a quanto offertoci nell'omonimo disco di debutto, il tutto a vantaggio di una ricerca musicale sicuramente elogiabile e di una perculiarità stilistica di assoluto prim'ordine. Questo fattore risulta sicuramente visibile all'interno della seconda parte del cd, porzione in cui il gruppo ha cercato di sperimentare l'inserimento di unusuali parti di matrice pop/westcoast, buone a donare un sapore gradatamente innovativo allo stile proprio del combo scandinavo. E' altresì vero che in parecchi potrebbero trovare tali scelte difficilmente digeribili, e questo anche a causa di quanto assimilato grazie alle prime tracks del cd, legate in maniera più salda alla proposta contenuta nell'uscita precedente. Ecco spiegati i motivi per cui consiglio vivamente di dare un ascolto preventivo all'album per farsi almeno una vaga idea del suo contenuto, il quale comunque merita di ricevere un dovuto elogio per la coraggiosa scelta adoperata, oltre che per l'enorme feeling emanato in fase esecutiva da musicisti preparati e difficilmente invadenti. Forse spiazzante, ma sicuramente di buon gusto.
Commenti