FIRES OF BABYLON: s/t
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25/04/2008Quando si ha sotto contratto un pezzo da novanta come Rob Rock, si tenta in ogni modo di metterlo a frutto. Se a questo si aggiunge il successo che ha avuto Lou St.Paul con i suoi Winters Bane, è naturale che la Metal Heaven abbia tentato di investire sui suoi pupilli facendo nascere un progetto "ad hoc". Ecco dunque che gli vengono affiancati Falzano e Conlon (Shatter Messiah e Death, per intenderci) e si chiede al neo combo di partorire un disco di classico U.S. Metal ottantiano, nella speranza che a vedere la luce sia una sorta di capolavoro "automatico". Il compito è riuscito a metà, di questo bisogna rendere atto alla band: il lavoro è di ottimo livello, giusta manifestazione della professionalità e dell'esperienza dei quattro musicisti; in compenso va anche detto che nel complesso si assiste ad uno stanco succedersi di pezzi che mostrano poca carica vitale. Un bel quadro, certo, ma manca qualcosa. Se sia la passione a rendere un disco esplosivo e comunicativo, o se il motivo sia altro, non si può esimersi dal notare che, a fronte di un'ottima produzione e di una composizione con tutti i crismi (e da gente di questa esperienza non mi aspetterei nulla di meno), sarebbe lecito aspettarsi anche la voglia di alzare il volume e spaccare tutto mentre si canta a squarciagola; in questo caso invece ci si scopre ad attendere passivamente il passaggio al pezzo successivo, quando non (ahimè) a chiedersi se il tasto skip sarebbe davvero così screditante nei confronti del lavoro della band. Non si fraintenda, come già osservato il lavoro è ottimo da più punti di vista, in particolare per quanto riguarda il lato tecnico. E' l'emotività che manca. E, per quanto mi riguarda, se manca quella manca veramente molto...
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