Enchantya: Dark Rising
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24/10/2012Dalle note biografiche forniteci dalla label apprendiamo che i portoghesi Enchantya, attivi fin dal 2004, giungono con 'Dark Rising' all'agognato esordio sulla lunga distanza dopo il demo 'Moonlighting The Dreamer' del 2006: beh, per quanto ci riguarda non sentivamo minimamente la necessità di una band simile sulle scene. Fastidiosamente in ritardo sui tempi, questi Lusitani ci "deliziano" con un symphonic gothic metal riconducibile alla prima e ormai abbondantemente superata ondata del genere che più piatto e noioso non si può. Voce lirica d'ordinanza (talmente monocorde, non ce ne voglia la singer Rute, che dopo appena un minuto e mezzo già ti fa venire l'orticaria), affiancata dall'immancabile voce da orco che fa tanto cattivo, tastieroni in bella evidenza e centellinati effetti elettronici (giusto per cercare, ingenuamente, di rimanere al passo coi tempi), melodie scialbe e già sentite fino alla nausea, soluzioni sonore e strumentali ultra abusate, registrazione un tantino piatta che non aiuta molto ad "attualizzare" il sound: insomma, proprio un bel quadretto - non c'è che dire - e arrivare alla fine della tracklist risulta impresa ardua. Il risultato è una manciata di brani che sfigurerebbero anche al cospetto di b-sides dei vari Nightwish, After Forever, Epica, Within Temptation e via dicendo, anche se effettivamente non serve nemmeno scomodare tali altisonanti nomi, in quanto il confronto risulterebbe impari anche con acts meno blasonati (ma comunque di enorme talento) quali Nemesea, Amberian Dawn, Delain, Xandria e gli ottimi Diabulus In Musica. Spiace dirlo, ma qui urgono seri provvedimenti atti a svecchiare il sound e rendere i brani quantomeno appetibili per le esigenti orecchie del metalhead contemporaneo.
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