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EDENBRIDGE: SHINE

data

03/12/2004
75


Genere: Melodic Power Metal
Etichetta: Massacre
Anno: 2004

"Shine" è il nome del quarto studio album della band: la nuova creatura del gruppo austriaco viene alla luca solo ad un anno di distanza dall' ultimo "Aphelion". Questo disco segna il ritorno alle sonorità presenti in quel piccolo gioiello musicale che è "Arcana": melodic metal molto solare e coinvolgente, in cui la grande voce di Sabine riesce ancora una volta a stupire ed emozionare come solo le grandi cantanti sanno fare. Lo start dell'album è affidato alla title track: "Shine" è un vero e propio inno di mettalica felicità, con un riff portante di chitarra veramente potente e l'incantevole voce di Sabine che ci guida durante gli otto minuti di questa canzone. L'arabeggiante ed incalzante "Move Along Home" segue la title track, tenendo alto il ritmo del disco: da rimarcare il ritornello veramente ben concepito che apre la strada ad un paio di sfuriate in doppio pedale di Roland Navratil, veramente ineccepibile dietro le pelli. "Centennial Legend" , come del resto "Elsewhere" che troveremo più avanti nell'album, sono due ballad che servono per spezzare il ritmo , a volte fin troppo frenetico, dell'album: ottimamente realizzate, riescono efficacemente nel loro scopo. Le influenze asiatiche tornano in "Wild Chase", song che sembra provenire dalla terra del Sol Levante: la canzone è l'apripista delle due tracce successive ("And The Road Goes On" e la "queeniana" "What You Leave Behind") che fanno tornare il disco nei solchi della normale prosta musicale degli Edenbridge. Dopo "Elsewhere" (di cui abbiamo paralto precedentemente) troviamo "October Sky" che si presenta canzone massiccia e compatta e dall'approccio power/speed: la traccia risulta ottima grazie alla sezione ritmica che dà potenza e al guitar work di Lanvall. Ottime risultano anche le due canzoni conclusive dell'album "The Canterville Ghost", un tentativo ben riuscito di modificare la formula che ha fino ad ora fatto la fortuna del gruppoi austriaco, e "On Sacred Ground", dolce e malinconica bonus track, che ci fa capire quanto poco basta alla signorina Edelsbacher per incantare i cuori degli ascoltatori con la sua incantevole voce. In definitiva un ottimo album, che presenta canzoni interessanti e ben realizzate, ottimamente prodotto e mixato:anche la cover risulta all'altezza del resto del lavoro degli Edenbridge, e vi consiglio di far vostro questo disco se vi sono piaciuti i lavori della band, se siete fans del genere e anche se siete cercate qualcosa di diverso e di emozionante.

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