ECLIPTICA: IMPETUS

Dopo essere stati catapultati sul palco del Wacken Open Air nel 2007, grazie alla vittoria nel Metal Battle austriaco, gli Ecliptica arrivano alla fine del 2008 al loro esordio discografico con la nostrana Frontiers Records. Nonostante il monicker riporti in modo chiaro ai finlandesi Sonata Arctica la strada intrapresa in questo 'Impetus' pare piuttosto confusa: un mix tra Power e Heavy Metal che lascia spazio ad abbandonanti aperture melodiche ma che spesso tende l'orecchio a soluzioni Gothic, per lo più per via delle atmosfere che lasciano campo alla voce femminile, Progressive, ad arricchire una scena altrimenti piatta, e persino NWOBHM, per la serie "quando non sai dove andare a parare tira fuori gli Iron Maiden che va sempre bene". Nonostante questo la situazione del disco non è messa così male. A parte l'evidente problema dell'originalità gli Ecliptica riescono a mettere insieme un set di tre/quattro canzoni capaci di farsi ricordare per il loro gusto easy o per delle piacevoli particolarità. Stiamo parlando della bella opener "My Paradise", melodica e catchy con inserti inaspettati, di "Carry On", che a fronte di uno dei titoli più abusati della storia del Metal (assieme a Freedom Call) si rivela un bel brano grintoso e dall'ottimo chorus, e della piacevole ballad "Turn Away", che sfrutta al meglio l'alternarsi delle tre voci riuscendo a risollevare le sorti di un testo davvero povero. Il resto lascia il tempo che trova. A partire dalla bella ma estremanente banale "Land Of Silence", tratta direttamente dal libro "Come fare un singolo Metal", e dalla mancanza di una qualunque forma di mordente o di enfasi nei rimanenti brani del lotto. C'è del buono in questi Ecliptica, tanto per cominciare una più che valida tecnica di base. Per il resto il combo austriaco deve lavorare per esprimersi con maggiore personalità e con minor freddezza. I cambi di line-up che la band ha subito di recente possono essere un punto di partenza...ma starà loro dimostrare fino a che punto.